D’amore, Soldi e Vendetta: il disco d’esordio dei Madame Lingerie

D’amore, Soldi e Vendetta: il disco d’esordio dei Madame Lingerie

MADAME LINGERIE
D’amore, soldi e vendetta
Autoproduzione
Distribuzione; Wondermark
Data di uscita; 29 ottobre 2010www.myspace.com/madamelingerie
C’è la new wave inglese anni 80, con le aperture melodiche in odore di showgaze. Ci sono le nervose accelerazioni del punk funk. Una chiara propensione a suonare dark, come una sorta di riuscita versione italiana degli Interpol.
C’è questo e molto altro ancora nel disco d’esordio di Madame Lingerie, quartetto rock romano che fotografa se stesso come una band che si muove in ambito rock/ wave/ stoner/ alternative/ post rock.
C’è molto perché la band ha la capacità di sintetizzare i suoni (soprattutto dark) del rock dei giorni nostri, andando a ritroso fino agli anni 80, con grande personalità.
Una personalità che arriva da anni di concerti e che sfocia da una parte in una chiara padronanza degli strumenti (e quindi arrangiamenti) e dall’altra in una indubbia capacità di costruire la struttura canzone, che con Madame Lingerie diventa un sinuoso e vellutato manto dalle forme sensuali, dai colori (oscuri) sempre cangianti.
Un manto che si avvolge attorno a testi mai scontati, tormentati e introspettivi come la musica di Madame Lingerie.
INTRODUZIONE ALLA BAND
“Madame Lingerie è una signora avanti con l’età che aiuta i giovani a divenire un po’ meno giovani.”
E’ il personalissimo soprannome assegnato ad una perenne sbronza 70enne tuttora in vita a briglie sciolte nel nostro quartiere. Non vive sopra le righe, la sua vita è stata ed è una pagina bianca.
Abbigliamento post punk, calze a rete ed una fitta collezione di tatuaggi provenienti da tempi non sospetti o soggetti a mode, dove di quel che era un disegno artistico rappresentativo di un’esperienza, ora non v’è che una macchia di colore dai toni difficili da decifrare.
Musica non quantizzata:
I “dogmi” che abbiamo scelto per questo disco prevedono una registrazione sotto stress, al limite della sopportazione mentale e fisica intenta a catturare l’essenza ed il senso della musica della band. Non avendo abbastanza fondi per una registrazione live ed analogica, abbiamo deciso di lasciare il suonato più reale possibile, senza intervenire in editing spersonalizzanti ed in un sound plastificato, concedendoci il lusso di non essere perfetti, cosa che accade spesso (se non sempre) nella discografia moderna, lasciando poi tutti un po’ delusi e confusi dopo un esibizione live.
La caratteristica del disco è la totale assenza di continuità nella scelta dei brani, non per mancanza di materiale, ma per una voluta libertà artistica e per spezzare la tensione quando i toni si fanno pesanti.
Si passa con “violenza acustica” dal noise wave sincopato ad un indie pop senza pretese e a volte da classifica, il tutto sotto un unico denominatore: ELEGANZA.
Si parla di vita vissuta e non di insensate visioni che permettano l’inserimento di aggettivi presi da dizionari di sinonimi e contrari. C’è tanta morte e sofferenza a celebrare una vita ormai sovrastrutturata intenta a complicare un’esistenza che altrimenti sarebbe piacevole.
Sia ben chiaro che non ci si piange addosso, anzi si cerca di esorcizzare il male e le delusioni per affrontare il resto con positività e coraggio, questo comporta però l’ormai obsoleto utilizzo della riflessione.
Composizione
Quando si tira in ballo la parola composizione, da queste parti, un brivido sale.
E’ difficile dare un senso pratico ad una cosa astratta come la musica e a noi piace parlare di DECOMPOSIZIONE vuoi per l’attitudine cimiteriale pre-emo, vuoi per l’insano modo che abbiamo di scrivere i brani.
Spesso accade che si parta da giri stil “canzone del sole”, che poi vengono sconvolti dai giri di basso di Luciana ed è da quel momento che accade la magia.
Le intuizioni della nostra lady vengono colte al volo ed Ale passa alla batteria, cercando di 4/4zzare
l’operato con loops inconsueti per un batterista scolastico.
Solo successivamente le chitarre vengono private della parola “accordo” e si passa a riffs contrastanti con il resto del groove a formare un’ unica “Bolla” sonora con risulati a volte sconvolgenti sin da subito, altre volte bisognosi di tanto lavoro per rendere la bizzarra proposta, non dico intellegibile, ma emotivamente coinvolgente.
Solo dopo arriva il canto, e la necessaria riorganizzazione delle idee di testo che nel corso del tempo si sono sparse su fogli che, senza meta, girano tra casa, studio, portafogli, tasche …
Un disordine che lascia decidere al caso se dire o no delle cose, a seconda di quali testi vengono reperiti al momento della scrittura melodica.
Ospiti
Roberto “Lobbe” Procaccini (produttore di The Niro) al Wurlitzer/tastiere in Disco Inverno (track 10)
Leonardo Li Vecchi (maestro di violino). Viola/Violino in Prima o Poi (track 11). Vanta collaborazioni con nomi della grandezza di Ennio Morricone e Roger Waters Carmen Consoli ed è collaboratore al Teatro dell’opera, Accademia di Santa Cecilia, Roma Sinfonietta.
Mattia Candeloro al Piano, Glockenspiel, Diamonica, Organi, Synth in E/R/R/E (track 9), Non Avrò Paura (track , Il Centro Commerciale di Notte (track 6), Hollywood (track 2)
Line up
Alessandro Di Luca – Voce / Chitarra
Luciana Luccini - Basso / Cori
Luca Cartolano – Chitarra / Cori
Fabrizio Baioni - Batteria
Ufficio promozione Lunatik – 035 4421177

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