Ecco “One”: il nuovo lavoro del power trio Perelman-Morris-Pandi
Il power trio da dimostrazione di poteri quasi telepatici
IVO PERELMAN – Sax tenore
JOE MORRIS – basso
BALAZS PANDI – batteria
presenta un’intensa e provocante opera prima:
ONE
Etichetta: RareNoise Records
Distribuzione: Goodfellas
Data di uscita: 1 ottobre 2013
ONE unisce le energie inesauribili del prolifico sassofonista tenore brasiliano Ivo Perelman, del chitarrista e contrabassista (per la prima volta su disco al basso elettrico) Joe Morris, icona musicale della East Coast degli Stati Uniti; e del batterista Ungherese hardcore Balazs Pandi (già presente in numerose uscite di targa RareNoise, quali Slobber Pup, Obake, Cuts e Metallic Taste Of Blood).
ONE nasce senza preconcetti, senza disegni musicali precostruiti, senza precondizionamenti ideologici, ma è asservito alla necessità primaria di esprimere la gioia del rischio e della creazione istantanea. Nasce da un incontro in studio fortemente voluto da Perelman, profondamente colpito da una performance di Balazs Pandi allo Stone, in formazione Slobber Pup con Jamie Saft, Trevor Dunn e Joe Morris alla chitarra elettrica.
ONE si estende attraverso temi improvvisati in un periodo di pochi giorni nel novembre del 2012 e mette in luce il rapporto quasi telepatico che si è venuto a creare fra i tre musicisti.
Apre con l’intensa ed incalzante “Freedom”, di stampo Ayleriano, che vede Pandi suonare come un Elvin Jones grindcore – grande sensibilità ai piatti e doppio pedale su un tappeto di basso gorgogliante creato da Morris, entrambi spinti verso l’immediato futuro dal sassofono free incalzante di Perelman.
Seguono momenti di grande tenerezza - la soave “What Love Can Lead To”, momenti di contrasto quali “To Remember What Never Existed”, che parte con un intro swingante per sfociare in un crescendo tumultuoso, la title track “One” che vede Perelman giocare di contrappunto con le linee di basso gorgoglianti di Joe Morris, poi ancora “Universal Truth”, intensissima, spinta dai poliritmi di Pandi e che pare un ode ad Albert Ayler, ed infine “Stigma”, viscerale suite che attraversa molteplici umori e che rappresenta un po’ tutti i linguaggi che i tre usano per interagire.
ONE nasce da un incontro dettato dal fato – un lavoro speciale ed inaspettato che mette le basi per molteplici collaborazioni future al trio.
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