IL GIGANTE – LA RIVOLTA DEL PERDENTE (JAP RECORDS)

IL GIGANTE – LA RIVOLTA DEL PERDENTE (JAP RECORDS)

 Parte subito in quinta il primo disco de Il Gigante. “E allora suona tu” è un attacco frontale. Sia ben inteso: rumoroso, da suonare ad alto volume, ma molto ben architettato, sia nella struttura della forma canzone che nella produzione dei suoni. Un rock sporco, con un bel groove garantito da riff micidiali. In più, a fare da contraltare, un arpeggio che addirittura fa da bridge e a tratti quasi da secondo ritornello. Il brano d’apertura, che è anche primo singolo e video (https://www.youtube.com/watch?v=XV4Sr5HamLI&feature=youtu.be) è sicuramente il più interessante, anche perché è quello che maggiormente riesce a prendere le distanze da riferimenti e background molto chiari in altri brani. Echi di Queens of The Stone Age e Kyuss rieccheggiano infatti in quasi tutto l’album. Ascoltare “Pace” (QOTSA a manetta) o l’incipit di “La notte” per credere. Ma anche certo crossover alla Deftones la fa da padone nella title track. Per non parlare di “Questo è un lento”, brano che fa venire in mente i pezzi più rabbiosi e anfetaminici dei QOTSA (firmati Oliveri). Disco derivativo? Beh, i riferimenti sono chiari a chi ha masticato un po’ di stoner. Ma Il gigante riescono a metterci anche del loro. Soprattutto diventano interessanti quando la musica dà più spazio alle parole, che diventano quasi una sorta di reading (vedi “La camicia di mio padre” o “Nagaraya”).

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