Entrare nei cuori degli ascoltatori, puntiamo più a questo - Intervista agli Zerella
Zerella non è solo il cognome eufonico di Ciro, cantautore classe ’93 cresciuto tra i dischi e le cassette della sua vecchia casa, ma anche una vera e propria band cantautorale. Dalla penna e dalla chitarra di Ciro vengono fuori delle canzoni nude ed intime che vengono poi vestite insieme alla band in sala prove. La band si completa con Alessio Vito (chitarre e cori), Gianluigi Pilunni (basso) e Remo Radica (batterie, tastiere). L’attenzione sul progetto cresce con il passare del tempo grazie all’apertura dei concerti di artisti come Gazebo Penguins, Giorgio Ciccarelli, Giorgio Canali e Marlene Kuntz.Sotto casa tua il disco d’esordio, in uscita il prossimo 6 Aprile per Seahorse Recordings e distribuito Audioglobe, affonda le radici nella canzone d’autore italiana, nel rock d’ oltremanica anni 90 e nelle influenze pop del nuovo millennio. Un disco diretto, intimo e che racconta pregi, difetti ed avventure del quotidiano ma anche storie che vengono da lontano.Li abbiamo intervistati per farci raccontare qualcosa su questo loro disco d'esordio.1) Qual è il vostro sogno più grande legato alla musica?Riuscire a fare della nostra musica il nostro lavoro, ovviamente cercando di entrare nei cuori delle persone, sennò è inutile. Certo, anche vendere è importante ma non è tutto. Prendi un autore come Fossati. Con un suo disco non ha mai fatto il platino ma è entrato nei cuori dei suoi ascoltatori. Puntiamo più a questo.2) Che musica avete ascoltato mentre registravate il primo disco?Ciro:Il disco è nato in due grandi session separate tra l’estate 2017 e gennaio 2018 quindi è difficile essere precisi. Mi ricordo che però dopo aver chiuso le registrazioni delle voci io stavo ascoltando ‘’Infedele’’ di Colapesce e un Best of di “Vecchioni”3) Pensate che la gavetta sia ancora un percorso valido per farcela nella musica?Sì, è l’unico percorso valido. E nonostante appaia giovane io ne ho già fatta un bel po’. Suoniamo tutti da circa 10 anni ma non si finirà mai di imparare, anche chi arriva all’Alcatraz sta ancora facendo gavetta perché tranne rarissimi casi la musica non ha un punto di arrivo.4) Qual è stato il vostro percorso?Ciro: Siamo arrivati all’uscita del disco nel momento giusto. L’anno scorso abbiamo avuto l’occasione di crescere gradualmente ed aprire concerti per artisti come Gazebo Penguins, Giorgio Ciccarelli e Marlene Kuntz. Dal punto di vista ‘’studio’’ il disco ha pezzi nati in momenti diversi e che sono figli di un lavoro di arrangiamento fatto in sala prove. Se ripenso all’inizio di questo percorso, ero da solo nella mia cameretta circa sette anni fa con una versione primordiale de ‘’L’attore’’. Poi nel mezzo, sono successe tante, troppe cose ma oggi è una piccola soddisfazione vedere il disco in formato fisico; sono quelle cose che nemmeno calcoli quando inizi a suonare.