La gavetta è l'unica via, intervista agli Electric Circus
Gli Electric Circus sono una band strumentale con influenze jazz e psichedeliche, che si lascia ispirare da generi come il funk, la musica etnica, il blues. Li abbiamo intervistati in occasione dell’uscita del loro album “24/7″ Il vostro primo disco è strumentale, avete mai pensato di cantare un qualche pezzo?La scelta di fare brani strumentali è stata più che altro una conseguenza, almeno inizialmente, al fatto che tutti fossero nati da jam in cui hanno partecipato solo strumentisti.C’è anche da dire che il genere strumentale è molto apprezzato da tutti noi: band come Calibro 35, BadBadNotGood, Tommy Guerrero, Red Snapper sono per noi di assoluta ispirazione. Abbiamo comunque avviato nell’attività live alcune collaborazioni con la cantante Chiara Chistè, e stiamo iniziando a considerare l’ipotesi di un futuro singolo cantato.Qual è il vostro sogno più grande legato alla musica?Eh…penso che possa essere quello di far conoscere la nostra musica a più ascoltatori possibile e conoscere nuove realtà.Che musica avete ascoltato mentre registravate il nuovo disco?I nostri ascolti sono molto disparati: ci piacciono molti generi e tutti questi in qualche modo ci hanno influenzato nella realizzazione dei pezzi.Oltre ai già citati Calibro35, BadBadNotGood, Tommy Guerrero, Red Snapper, non possiamo non citare i Groundation, Fela Kuti, Hiatus Kaiyote, Calexico e il “nostro” Lucio Battisti.Pensate che la gavetta sia ancora un percorso valido per farcela nella musica?Riteniamo che la gavetta sia l’unico modo per poter far conoscere la nostra musica ai più. Ma è anche giusto che sia così, l’importante è che vi siano da una parte i luoghi ove sia possibile esprimersi e dall’altra persone curiose (di cui anche noi stessi musicisti dobbiamo ricordarci di far parte) che vadano ad ascoltare, conoscere e supportare le band e chiunque decida di offrire musica.Qual è stato il vostro percorso?Siamo nati come trio strumentale, in Trentino, alla fine del 2013: nel corso del tempo abbiamo collaborato con numerosi musicisti, alcuni dei quali ora aggiunti in pianta stabile nella formazione. Nel 2014 abbiamo pubblicato un primo EP “Evoluzione”, registrato al MetroRec Studio di Riva del Garda (TN). Nei due anni successivi abbiamo portato la nostra musica in numerose location del Trentino ed in diverse realtà e festival in tutto il nord Italia. Nell’agosto 2016 abbiamo avuto l’onore di essere il gruppo spalla dei Jethro Tull durante il “Sideout Arco Festival”. L’autunno 2016 ci ha visti impegnati in un viaggio negli USA, durante il quale abbiamo suonati nei locali di California, Arizona e Colorado e abbiamo registrato un brano (Mike), presso il Dust&Stone Recording Studio di Tucson, Arizona. Alla fine del 2016 sono iniziate le registrazioni del nuovo album, nuovamente presso il MetroRec Studio. All’inizio del 2017 la base della band si è spostata a Torino, ed in febbraio 2017 abbiamo lanciamo una campagna crowdfunding per finanziare il nuovo album: il progetto si chiama “Un album, 7 forme diverse” e coinvolge 7 artisti (2 pittori, 2 fotografi, 2 poeti ed una designer) ognuno dei quali ha realizzato un lavoro ispirato ad un brano in esso contenuto. La campagna ha raggiunto il successo ed in Aprile 2017 è uscito il nuovo album, intitolato “24/7”, che contiene le 7 tracce del progetto più il singolo registrato negli USA, con tutti i risultati dell’esperimento artistico sfogliabili nel booklet. È partita poi un’intensa attività live estiva, completamente autorganizzata, che ci ha portato a presentare il disco in più di venti location nel centro e nord Italia (degna di nota è la partecipazione al festival “Sarteano Jazz”, all’ “Urbino plays jazz” e la chiusura del concerto dei “Gogo Penguin”). Inoltre grazie al concorso UploadSounds siamo stati selezionati dalla giuria del M.E.I. ed invitati a suonare al festival a Faenza. Parallelamente alla fase di promozione, stiamo iniziando a lavorare su nuovo materiale pensando ad una nuova pubblicazione.