La gavetta non finisce mail, intervista al cantautore Maurizio Casu
1) Il tuo nuovo disco è delicato e pieno di canzoni rassicuranti, ti senti un cantautore romantico?In realtà mi sento uno che ha urlato tanto! Io provengo dal punk e dal rock alternativo, ho passato la mia adolescenza ad urlare le mie paure, ho sconfitto un po' di demoni ed ora mi sento molto meglio!Canto il mio tempo interiore.Volevo dare un messaggio positivo, rassicurante ma non immobile, propositivo!Per citare una mia canzone, “Apri le tue ali e libera la mente, dimmi che ci vuoi provare, basta non guardare giù”.Questo è il messaggio.Cantautore romantico? Perché no? Amo la musica. 2) Qual è il tuo sogno più grande legato alla musica?Il mio sogno più grande legato alla musica era, come quello di tanti ragazzi di diventare famoso, ma quelli erano gli anni novanta.Il mio sogno attuale è quello di poter continuare a fare la musica in totale libertà e raggiungere sempre più persone.Posso quindi affermare di vivere nel mio sogno, magari piccolo, ma comunque un bellissimo sogno.3) Che musica hai ascoltato mentre registravi il nuovo disco?Mentre registravo il nuovo disco ho ascoltato, come sempre un po' di tutto, dalla musica classica al death metal, sono un grande fruitore musicale e collezionista di dischi.4) Pensi che la gavetta sia ancora un percorso valido per farcela nella musica?Penso che la gavetta sia fondamentale per uno che vuole fare un certo tipo di musica.Parlo di musica personale, che per forza di cose è soggetta ad una ricerca ed uno studio continuo.Servono passione e tanta esperienza. La gavetta come gli esami non finisce mai, con la musica deve essere sempre work in progress, chi si sente arrivato, probabilmente non ha più niente da offrire.5) Qual è stato il tuo percorso?Nel 1987 avevo 10 anni e incuriosito dalla copertina comprai il disco news of the world dei Queen,da quel giorno mi innamorai letteralmente della musica, ascoltando praticamente qualsiasi cosa mi capitasse a tiro. Poi nel 1995 fondai insieme a due amici la mia prima band di punk rock e si andò avanti per 15 anni. La musica cambiava con noi, il nostro punk si ibridava con altri generi, tanta gavetta, tante esperienze. Ho portato avanti altri progetti, dal folk al metal rock progressive, suonando la chitarra e cantando fino a quando non ho sentito l'esigenza di proporre qualcosa che fosse completamente mio, personale.In definitiva il mio percorso musicale va di pari passo con la vita, le mie canzoni, le mie urla o i miei sussurri rispecchiano quello che sto vivendo.Continuo comunque a suonare anche con i That's all Folks che portano in giro per la Sardegna uno spettacolo di beat e cantautorato. Ho bisogno di entrambe le esperienze per sentirmi completo.