La musica può davvero fare dei piccoli miracoli, intervista ai Traindeville

La musica può davvero fare dei piccoli miracoli, intervista ai Traindeville

Dopo una fortunata campagna di crowdfunding su Musicraiser (https://www.musicraiser.com/projects/7900-caffe-fortuna) esce il 10 dicembre il secondo cd dei Traindeville, duo composto da Ludovica Valori e Paolo Camerini: dieci brani originali in italiano e in inglese oltre a due brani tradizionali (uno italiano, Maremma Amara, e uno proveniente dai Balcani, Ajde Jano). Un nuovo capitolo del viaggio musicale della band. Caffè Fortuna, il brano che dà il titolo all'album, è stato composto dopo un mini-tour in Lussemburgo. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la band per conoscerli meglio. 1) Come mai vi chiamate Traindeville?L'idea viene dal film di Mihaileanu “Train de vie”, in cui c'è un bellissimo incontro tra musicisti ebrei e rom in fuga dalle persecuzioni naziste. “Train de ville” però in francese significa treno metropolitano, e anche questa è un'immagine che ci piaceva perché per quanto possiamo essere interessati al folk, siamo cresciuti a Roma che bene o male è una metropoli. Quindi l'idea di partenza è stata quella di esplorare e riproporre con un linguaggio nostro le canzoni provenienti da diverse tradizioni, mentre l'ispirazione per comporre brani originali è arrivata subito dopo, durante i nostri viaggi in India. 2) Raccontateci l'esperienza col crowdfunding per Caffè FortunaIl crowdfunding è una scelta molto impegnativa: la piattaforma che abbiamo scelto è funzionale e facile da usare, quello che non è facile è coinvolgere il pubblico che - specialmente in Italia - non è ancora molto abituato a utilizzare questo metodo per sostenere i progetti indipendenti. C'è chi non si fida a usare la carta di credito su internet, chi non capisce proprio perché dovrebbe darti soldi in anticipo... Per due mesi abbiamo dato il tormento a tutti e questo a volte può risultare faticoso... o farti perdere amicizie! (ride). Però abbiamo avuto anche delle belle sorprese quindi il bilancio è positivo. Avere la sicurezza di un certo numero di pre-acquisti del cd è un buon incentivo. In più, si crea curiosità a proposito del lavoro che stai facendo e questo è ottimo. 3) Come siete finiti a suonare insieme?Grazie a Myspace! (Ride) Tanto per rimanere sul discorso delle tecnologie, nel 2007 molti musicisti trovavano lavoro grazie a quel social network, tristemente tramontato dopo l'avvento di Facebook. Ludovica ha contattato le Nuove Tribù Zulu, la band di Paolo, ed è stato lì che le nostre strade si sono incrociate. Ludovica è entrata nella band come fisarmonicista e trombonista, il progetto Traindeville è nato anni dopo, nel 2013. 4) Siete soddisfatti della vostra ultima fatica discografica?Certamente, è un disco su cui abbiamo lavorato tantissimo. Ogni brano ha un suo significato, dalla più scanzonata “Senza l'amore”, che mira a essere un allegro tormentone, a “Caffè Fortuna” che è un brano molto intenso. Possiamo dire che questo lavoro è un nuovo capitolo della nostra storia e che ci rappresenta pienamente. Siamo molto felici anche perché abbiamo collaborato con ottimi musicisti come Stefano Saletti (Novalia, Banda Ikona, Caracas) al bouzouki, Edoardo Inglese (storica voce della Original Slammer Band) in “Taranta Migrante”, la cantautrice americana Amy Denio (Kultur Shock, OU!) che nell'ultimo brano “Dreamlands” evoca i canti delle sirene, oltre ad altri musicisti della scena romana che sono anche nostri amici e compagni di strada: Adriano Dragotta al violino, Franco Pietropaoli alle chitarre e alla mandola, Dario Esposito alla batteria e Antonio Merola al tamburello. Il tutto egregiamente mixato e masterizzato da Eugenio Vatta che aveva seguito anche il nostro primo cd. 5) Cosa vi aspettate dalla musica?Soprattutto che ritorni a una sua verità originaria, lontana dai Talent e dal mercato dell'apparenza. Che si possa continuare a utilizzare questo linguaggio per raccontare storie e per conoscere meglio noi stessi e il mondo - e forse a migliorare le cose. Abbiamo avuto la fortuna, nel corso della nostra vita, di suonare in contesti molto lontani dall'Italia, in luoghi e situazioni disastrate come campi profughi, orfanotrofi, scuole speciali dove la musica suonata arriva raramente e abbiamo visto che può davvero fare dei piccoli miracoli. Come tutta l'arte del resto.  6) Progetti futuri? Per ora stiamo organizzando la presentazione del disco che sarà il prossimo 23 gennaio a Roma, presso “Zazie nel Metrò” al Pigneto: è un locale molto attivo sul territorio e per questo abbiamo scelto di incontrare il nostro pubblico proprio lì. Ne approfitteremo per consegnare ai co-produttori romani le loro ricompense e le loro copie del cd. Per il resto, stiamo lavorando su altre date soprattutto per l'estate. E ovviamente stiamo già scrivendo i brani del prossimo disco! ;-)  

Profile picture for user michele maraglino

Collaboratore
Tipologia comunicato: 
Disco