MOMO SAID Presenta SPIRIT
Un album carico di significati, “Spirit”. Un esordio che mette in risalto le doti canore e compositive di un talento, “MOMO SAID”. "Spirit" è un viaggio musicale che parte da lontano, dalla sua Africa. Quella terra che unisce, la stessa parte del mondo che guarda l'occidente come a se stessa, il Marocco. Questa storia è fatta di migranti, di nuove generazioni e di spiriti liberi.
Momo Said, quale poliglotta, ha scelto la lingua inglese per raccontare questo suo album di esordio, in una miscela eterogenea di soul, beat, reggae, folk e funk. Un album completamente acustico, vivo, vero, suonato. L'energia, quella elettrica, è stata utilizzata solo dai registratori, per fissare a memoria questa energia umana positiva.
Con la produzione artistica di Doktor Zoil, nasce Spirit e con esso, la scelta di voler associare il suono di ogni singola canzone ad uno strumento caratteristico, ecco il motivo della partecipazione di numerosi artisti.
Troviamo appunto, le chitarre risonanti di Alessandro Medri (già solista nei Mamasita), che del disco, ha curato parte degli arrangiamenti, i fratelli Costa dai Quintorigo agli archi, Tommy Graziani, figlio d’arte di Ivan Graziani, un vero talento alla batteria. Enrico Farnedi con l’ukulele ed alla sezione fiati, costruita in compagnia di Marco “Benny” Pretolani dei Good Fellas. Il vibrafono di Pasquale Mirra dei Mop Mop, il cammeo di Bonomo alla chitarra e il pianoforte di Luca Bonucci, il contrabbasso di Gabriele Pesaresi e Luca Dalpozzo, le ritmiche percussive di Danilo Mineo e Federico Lapa.
A partire dal Mediterraneo e ad arrivare nel cuore, il cuore della Musica, il cuore di ognuno di noi.
Biografia
MOMO SAID, nasce a Casablanca (Marocco) nel 1982 da emigranti Marocchini. Cresce nelle Marche, in provincia di Ancona (Italia), dove inizia un percorso musicale già all’età di 6 anni. Ascolta dischi e cassette che il padre, commerciante, vende nei mercati e inizia a conoscere generi e stili musicali, con la curiosità tipica della giovane età. Una musicalità che lo porta ad avvicinarsi, già a 12 anni, alla lirica dei canti corali latini provenienti dalla grande chiesa di Santa Maria di Ostra Vetere.
Nel piccolo paese marchigiano, ha il primo approccio con lo studio del rullante nella banda cittadina. Studia solfeggio e consuma dischi di musica R&B, Blues, Soul, Jazz e Funk ispirandosi alle grandi voci di Ray Charles, James Brown, Otis Redding, Sam Cooke, Aretha Franklin, Billie Holliday, Ella Fitzgerald, Etta James, Tina Turner, Jimi Hendrix, Michael Jackson e Bob Marley.
A 18 anni con “The Yellow House”, fa le prime esperienze di musica dal vivo e compra la sua prima chitarra e inizia a comporre canzoni. Una chitarra che, indossata a mo’ di zaino, lo ha accompagnato ovunque, fino al giorno che, riparandolo da una rovinosa caduta in skate-board, gli salvò la vita. Per la chitarra non c’è stato nulla da fare e ad oggi è esposta, come cimelio, nelle sale del Tam Tam Studio a Cesena.
Gli anni dell’università, oltre a riempire il passaporto di timbri che gli hanno consentito di affinare la conoscenza delle lingue, Italiano, Arabo, Inglese, Francese e Spagnolo, ed è appunto a Cesena che viene invitato dalla band dei Mamasita a registrare un’ intervento per un loro album.
I produttori al Tam Tam Studio, riconoscono in lui le potenzialità per un progetto solista e lo invitano a preparare un provino. Tutto ha inizio con la collaborazione con i ReSystEm Crew, un progetto di musica raggamuffin underground universitario che raggiunge l'apice con un album in stile Dance Hall "Free out", che Tam Tam Studio Rec. pubblica nel 2007.
Ma il vero sound di Momo Said, prende vita con la nuova band. Proprio insieme all’amico e chitarrista Alessandro Medri, che getta le basi di quello che sarà il suo primo progetto solista “Spirit”, acustico, reggae e soul.
Si seminano note e nel 2010, “germoglia” la canzone “Campi di Grano”, un brano acustico in stile reggae con il quale Momo Said si presenta alle selezioni del festival di Sanremo, ottiene migliaia di consensi in una manciata di giorni, ma Sanremo si sa, è una chimera.
Frequenta la scuola di canto gospel Sarah Sheppard Spirituals a Bologna, dove affina la lettura della musica e la tecnica vocale, senza disdegnare la palestra della strada, che vede Momo Said in veste di busker. E’ storia recente che, proprio per le vie di Cesenatico, Momo Said cattura l’attenzione dell’ hammondista Sam Paglia, il quale lo invita a registrare alcuni brani per il suo nuovo album.
Tam Tam Studio Recordings, con la produzione di Doktor Zoil, porta un costante miglioramento artistico, preparando quello che vedrà nel 2013 l’uscita dell’album “Spirit”. Momo Said, è tutto questo, un’insieme di sonorità soul ibride di un carisma trascinante e coinvolgente, un vero animale da palcoscenico.