[Recensione] LeFragole - “Maremosso”

[Recensione] LeFragole - “Maremosso”

A fine novembre è uscito il nuovo disco de LeFragole, una lunga tracklist ricca di tematiche e atmosfere che ci permette di rilassarci nelle nostre riflessioni quanto di agitarci come un Maremosso, titolo del lavoro che ci presentano. Il sound riporta al mondo beat degli anni ’60, così come al il britrock anni ’90, il suo revival rielaborato e cucito con il mondo rock del periodo. La voci sono atletiche, con una grande estensione, ricche di colori vocali, dal suono pulito al graffiato, espressive, potenti. Le loro sfumature, dalla personalità definita e riconoscibile, ricordano cantanti della nostra cultura musicale tra cui Rino Gaetano, Mango, Francesco Facchinetti, Cesare Cremonini, Francesco Sarcina, meglio conosciuto come la voce deLe Vibrazioni. Gli ultimi due avevano già sfruttato certe sonorità nei loro progetti, ed in questo disco si possono apprezzare certe scelte comuni.  I testi sono a cavallo tra il pop e l'indie, in grado di essere apprezzati sia da chi ama la leggerezza e la propria identificazione nei testi pop, sia da coloro che preferiscono un modo di esprimersi più personale e slegato dai clichè del mondo delle liriche mainstream.  Maledetta l’amicizia è un brano che colpisce sopra tutti gli altri, sia per la scelta del tempo composto che riporta ai ballabili rhythm'n'blues degli anni ’60, sia per l’originalità del testo, rivolto ad un amico perso, come se fosse una canzone d’amore per una donna, colma di devastante angoscia. La voce riesce magistralmente ad esprimere la disperazione della perdita e l’arrangiamento è curato nei minimi dettagli. Accosto il capolavoro pop-rock dei CranberriesWhen you’re gonea questo brano, poichè accomunati da ritmo, atmosfere e tematica. Difficile trovare nelle canzoni del momento scelte ritmiche che non siano lo sfruttatissimo quattro quarti, e quando ascolti certe canzoni, pensi ancora che ci sia la speranza che il pubblico si accorga che non esiste solo quella possibilità.  Altro pezzo fondamentale è sicuramente 2 agosto 80, che unisce due tragedie: quella collettiva (la strage alla stazione centrale di Bologna), e quella personale di un uomo a cui è stato portato via per sempre l’amore, ma a cui è stato allo stesso tempo rivelato il suo tradimento, del quale la donna non potrà mai più rispondere.  La mia viaparla della voglia di andarsene e allo stesso tempo di restare, per dimostrare a se stessi e agli altri di riuscire a farcela fuori dal proprio ambiente, che vorrebbe vederti restare per sempre e che non crede tu possa sopravvivere fuori da dove sei nato e cresciuto, luogo dove però hai anche trovato l’amore, che rende la scelta ancora più difficile.  La favola degli orchiè un brano visionario, quasi psichedelico, che evoca perfettamente lo stato confusionale dell’ubriachezza.  La lista dei brani è ricca e sul finale possiamo apprezzare gli oltre 7 minuti di quasi suicidio sulle scogliere di Moher, un viaggio attraverso i propri fantasmi che non saranno mai abbastanza forti da farti abbandonare la vita. Una riflessione incorniciata dalla maestosità del mare, che agita ma che allo stesso tempo purifica. Un disco da ascoltare, che vuole essere pop, senza dover cedere all’elettronica, che mette al centro gli strumenti acustici, e gli strumenti “veri”, lasciandoci in bocca il gusto della genuinità.  Anna Romaldini  https://www.facebook.com/lefragole/https://soundcloud.com/lefragole/sets/lefragole-maremosso  

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Collaboratore
Tipologia comunicato: 
Disco