Scrivere belle canzoni non conta più, intervista ad ADD

Scrivere belle canzoni non conta più, intervista ad ADD

‘Young Werther’ è il primo album di ADD, cantante e producer italiano. Si tratta di un concept album basato sull’omonimo romanzo di Johann Wolfgang Goethe che unisce le sonorità del nuovo Pop/R&B internazionale vicino all’elettronica all’elettronica alle liriche che si rifanno ai temi del romanticismo,come l’eterna insoddisfazione della vita e la ricerca del piacere nell’oscuro e nell’indefinito. Le 12 tracce del disco sono scritte come lettere,ed ognuna porta avanti il filo della narrazione come nella tradizione di un romanzo epistolare. L’artista si destreggia tra italiano ed inglese con un singolo,Posto Per Me, dedicato alla sua città e alla necessità di dover andare via per trovare un posto che capisca la sua sensibilità artistica.Tutte le tracce sono state scritte e prodotte da ADD,che ha anche curato il mixaggio ed il mastering.ASCOLTA IL DISCOhttp://spoti.fi/2jpTMJCAbbiamo fatto 4 chiacchiere con l’autore del progetto per conoscerlo meglio.1) Quanto le storie che narri nelle tue canzoni parlano di te? Parlo molto dei fatti miei.Il mio modo di pensare la musica in generale è molto intimo e personale, mi sono sempre sentito più maturo rispetto ad i miei coetanei e prendo ispirazione da tutto ciò che mi succede.Quando scrivo mi chiudo nel mio mondo, non guardo il cellulare o l’orologio e lascio andare tutto ciò che ho dentro.La title track del disco, Young Werther, l’ho scritta tutta d’un fiato in una notte d’estate insonne che sembrava non finire mai.Avevo la strumentale in loop nelle cuffie ,credo di averla ascoltata in loop per un’ora senza dire assolutamente niente.Ecco, credo che una delle cose più belle e liberanti del mondo sia finire di scrivere una canzone.Mi piace pensare che quel momento è stato segnato e rimarrà per sempre nella storia del mondo.Forse è questo sia l’obbiettivo di chiunque crei qualcosa.2) Qual è il tuo sogno più grande legato alla musica?Un concerto a Wembley o a San Siro, con tante persone venute a vedere ed ascoltarsi il mio viaggio e le mie paranoie ed i miei amici di sempre sopra il palco per condividere con me il momento, e magari ripensare a tutte le volte che mi hanno preso per scemo quando cantavo anche l’appello di scuola (ahahahah).3) Che musica hai ascoltato mentre registravi il disco? La fase di registrazione del disco è stata relativamente breve, ma ricordo chiaramente che tra una session e l’altra per riposarmi le orecchie mi sparavo Blonde di Frank Ocean,In Rainbows dei Radiohead ,parecchie cose di Post Malone e Beyoncé e il disco di Sampha. Ormai con lo streaming e Spotify tendo anche io ad ascoltare più i singoli ma ci sono dischi che vanno ascoltati per intero perché sono stati creati con quell’intento la ed il mio è uno di questi.4) Pensi che la gavetta sia ancora un percorso valido per farcela nella musica? Certamente si.Però credo che nel tempo anche il concetto di gavetta sia cambiato!Infatti oggi on conta più solo scrivere belle canzoni,fare produzioni curate e badare anche all’aspetto visuale della cosa,ma anche l’approccio ai social deve essere impostato in modo da creare coinvolgimento da parte delle persone nel tuo percorso,e non più come una semplice vetrina pubblicitaria di ciò che si crea.Un artista deve essere una specie di serie tv,continuare sempre a proporre contenuti senza avere stacchi di tempo larghi.La sfida è produrre musica di qualità e che rimanga rimanendo inseriti in questi meccanismi.5) Qual è stato il tuo percorso? Ho iniziato a dettare impianti audio e mettere i dischi a 12-13 anni,quindi non molto tempo fa considerandone che ho 18.Nel frattempo però ho sempre raccolto influenze e stimoli nuovi che mi hanno fatto lavorare sulla mia voce e da quando un bel giorno ho comprato Logic,anche sulle produzioni.Da lì ho cominciato a produrre le prime cose,capendo e superando man mano i problemi che mi si ponevano davanti e costruendomi il mio background,fatto di dischi R&B e Soul cosi come Pop ed Elettronici.Abbiamo cominciato a cacciare fuori i primi video con Jacopo Sica,il mio videomaker e collaboratore più stretto ed il fatto di capire ciò che andava migliorato nel video precedente ci ha sempre spinto a creare cose nuove e migliori,ed ora siamo arrivati al disco.Usciranno tante cose in merito,il nostro obiettivo è far si che sia una base che cresca e venga sviluppata nel tempo in tutte le sue forme. Insomma,senza fare discorsi iper mega visionari,aspettatevi fidate perché non ci vogliamo fermare più.

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Collaboratore
Tipologia comunicato: 
Disco