La Lega e il 2 giugno

La Lega e il 2 giugno

Polemiche per la mancata partecipazione di tutti i componenti del Carroccio alla celebrazione a Roma del 64esimo anniversario della Repubblica. Il presidente Napolitano, sconcertato, ha dichiarato di aver invitato tutti i membri della Lega personalmente con tanto di inviti su carta intestata. Berlusconi intanto cerca di smorzare le polemiche distraendo l'attenzione del pubblico presenta alla parata facendo cadere l'elmetto ad un corazziere alto due metri e mezzo. Vediamo però nello specifico cosa stavano facendo i ministri leghisti che non hanno partecipato alla parata.
Umberto Bossi, leader storico del Carroccio e ministro delle riforme per il federalismo, era nella sua villa a Bergamo alta e stava cercando di spiegare al figlio Renzo che l'acqua del Po, sebbene sacra, non va bevuta. Renzo, nonostante le raccomandazioni paterne, ha ripetutamente cercato di bere l'acqua verdastra e melmosa del fiume sacro al grido di 'Padania libera'. Dopo innumerevoli tentativi, il poderoso Umberto ha concesso al figlio un sorso d'acqua esclamando 'peggio di così non si può'.
Roberto Calderoli, ministro per la semplificazione, ha dichiarato che il compito principale del suo ministero, soprattutto in periodi di crisi, è quello di evitare gli sprechi ragion per cui ha preferito evitare qualsiasi forma di partecipazione a feste e festicciuole considerate, per l'appunto, un inutile spreco di risorse pubbliche. Voci ben informate dicono che in realtà il ministro fosse impegnato in una riunione con l'intelligence: da quando ha saputo che è un ministro senza portafogli, sta facendo di tutto per ritrovarlo.
Roberto Maroni, ministro dell'interno, è stato l'unico componente della Lega a celebrare l'anniversario seppur con qualche modifica. Il prode Roberto era a Varese alla sagra della porchetta dove, tra un bicchiere di vino e un panino, ha celebrato la ricorrenza sostituendo però al vetusto Inno di Mameli, una più orecchiabile e innovativa 'La Gatta' di Gino Paoli, noto martire repubblicano. Il ministro, dopo aver cantato a squarciagola questa magnifica canzone, ha dichiarato che intende cambiare il tricolore con una bella gigantografia della Sandrelli nuda in una delle migliori performance dell'attrice tratta dal film 'La chiave'. Gino Paoli, appresa la notizia, si è sparato. Di nuovo.

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