17 Marzo: ma l'Italia è davvero unita?
Domani è il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Domani si celebra un giorno di tanti anni fa, un giorno in cui il popolo italiano si è unito sotto il nome di un'unica nazione, sotto il potere di leggi valide da nord a sud, giorno in cui gli italiani hanno deciso di abbattere le barriere che li dividevano per unirsi e fare dell'Italia intera la loro Patria. Ma oggi, nel 2011, ad un giorno dalle celebrazioni, siamo così convinti che l'Italia unita di allora sia ancora così unita, sia davvero quell'Italia unita per cui Garibaldi, Mazzini e tanti altri hanno combattuto? Legalmente lo è: unica lingua, unica moneta, uniche leggi per tutti, ma, idealmente? Un esempio in proposito viene spontaneo, esempio che magari qualcuno criticherà come non rilevante, ma che secondo me è chiaro e semplice. Parlo di ciò che è successo ieri durante un incontro della Regione Lombardia, dove, prima di iniziare i lavori dell'assemblea, è risuonato nel Pirellone l'Inno di Mameli, il Nostro Inno. Purtroppo non tutti i politici presenti in aula hanno apprezzato: i consiglieri della Lega Nord hanno infatti girato i loro verdi tacchi e se ne sono andati storcendo il loro verde naso. Se ne sono andati a fare colazione mentre i loro colleghi erano in piedi ad intonare l'Inno. In aula è rimasto solo il Presidente Davide Boni, che ha "assicurato la presenza per il ruolo istituzionale".
D'altronde, non è la prima volta che i leghisti dimostrano di non sentirsi molto italiani, d'altronde si sa che per loro l'Italia inizia e finisce con la Padania.
Di fronte ad episodi come questo viene da chiedersi cosa direbbero Garibaldi e Mazzini se sapessero che il Paese per cui hanno dato sangue e fatiche si è ridotto così, forse direbbero che molti di coloro che si definiscono italiani non meritano di avere eroi come loro tra le pagine della nostra ricca storia italiana. Si chiederebbero anche se l'Italia unita che loro hanno fatto sia ancora in vita. E questa domanda me la faccio anch'io: l'Italia è davvero unita? Idee politiche a parte, il nord, il centro e il sud del nostro Paese si riconoscono davvero come una grande e stupenda totalità? Speriamo di sì. Speriamo.