Al via la riforma dell'Università.
Studenti e ricercatori protestano in tutta Italia. Il ddl Gelmini è una pietra tombale per l'università.
Contro la riforma dell'Università si intensificano le iniziative di protesta messe in atto da studenti e ricercatori,che, mentre si discute il testo di legge proposta dal ministro Gelmini in Parlamento, si riuniscono ancora una volta il 23 novembre per far sentire la loro disapprovazione. Ormai la protesta è estesa a tutta l'Italia. A Torino,i ricercatori salgono in cima del Palazzo Nuovo(sede delle facoltà umanistiche) e manifestano la loro protesta contro la riforma Gelmini,mentre gli studenti per la seconda volta bloccano i treni in partenza e in arrivo. Il senatore Enzo Ghido ritiene l'azione degli studenti una manifestazione non dovuta, perché bloccando un servizio pubblico si potrebbero causare danni agli altri cittadini. Gli ricercatori torinesi continua anche nella giornata d'oggi la loro protesta,bloccando le entrate e facendo slittare le sedute di laurea. A Pisa, invece, gli studenti ieri pomeriggio hanno occupato sette facoltà tra cui: Scienze Politiche, Lettere, Ingegneria, Giurisprudenza,etc. Da Torino a Napoli anche gli studenti medi occupano e gestiscono scuole e università ritenendo che il ddl Gelmini ''non è altro che una pietra tombale sull'università Italiana''. Insomma studenti e ricercatori cercando sempre di più di sottolineare che il ministro Gelmini attraverso la riforma dell'università può distruggere il futuro di un'intera generazione, proponendo nuove forme di protesta. Gli studenti e ricercatori ribadiscono che le proteste continueranno e promettono che si faranno sentire finché la loro voce non verrà presa in considerazione dal ministro Gelmini.