Attacco di Israele alle navi di una ONG diretta a Gaza.
Alcune imbarcazioni appartenenti ad organizzazioni non governative pacifiste volevano forzare il blocco per entrare a Gaza, ma sono state improvvisamente assalite dall’esercito israeliano. Nel tentativo di forzare il blocco che era stato posto dal Governo di Tel Aviv nella zona. Secondo le emittenti israeliane sarebbero rimasti coinvolti negli scontri ed uccisi ben diciannove attivisti pacifisti della ONG, a bordo dell’imbarcazione, mentre altri ventisei attivisti sarebbero rimasti feriti. Secondo la ricostruzione dei media israeliani, l’esercito di Tel Aviv avrebbe cercato di prendere possesso delle navi e di quanto da esse trasportato.
Immediata la denuncia scattata dal Ministero dei Trasporti della Turchia , per cui le imbarcazioni sarebbero state “illegalmente” intercettata nelle acque internazionali. Contrastanti le versioni sull’accaduto: da un lato il Governo di Israele afferma che sono stati gli attivisti della ONG, pericolosi militanti filo-palestinesi, che facevano parte della flotta umanitaria, ad aver dato il via all’esplosione delle violenze scoppiate a bordo delle navi. Diametralmente opposta la versione presentata da funzionari di dogana del porto di Antalya, in Turchia, che hanno ribadito che le navi assalite non trasportavano armamenti, ma solamente aiuti umanitari.
Infatti tutti i passeggeri delle navi erano stati precedentemente perquisiti anche attraverso i rilevatori a raggi X e “nessuno di loro”, hanno ribadito le fonti della polizia doganale turca, deteneva armamenti di sorta. Le navi assaltate appartenevano alla ONG “Freedom Flotilla” e stavano trasportando oltre settecento passeggeri di diverse nazionalità: lo scopo era semplicemente quello di consegnare quasi diecimila tonnellate di aiuti umanitari, tra cui materiali per la costruzione, medicinali, beni alimentari, e altri beni necessari per la sopravvivenza della popolazione residente nella striscia di Gaza, sottoposta ad un embargo da parte del Governo israeliano. Le autorità israeliane avevano però avvisato che avrebbero fatto ricorso all’impiego della forza se gli attivisti della ONG avessero cercato di forzare il blocco a Gaza.