Bilancio nero per la Riforma della Scuola firmata Gelmini

Bilancio nero per la Riforma della Scuola firmata Gelmini

E' tempo di bilanci per la riforma della scuola firmata dal ministro Gelmini. Le conseguenze del taglio di 133 mila posti e di 8 miliardi si fanno inevitabilmente sentire.
Smistamenti tra classi, disabili con il sostegno dimezzato, classi sempre più affollate e lezioni ridotte all'osso, presidi alla continua,disperata, ricerca di insegnanti da mandare in cattedra.
Tra due mesi si conclude il primo dei tre anni di riordino del sistema di istruzione fortemente
voluto dal ministro dell'Economia Tremonti: un taglio di 87.500 cattedre e 42.700 amministrativi, tecnici e ausiliari. E meno 8 miliardi alla scuola pubblica. Risultato: la scuola primaria, con l'introduzione del maestro unico prevalente, è quella che ha pagato il prezzo più alto.
Se alla scuola elementare 7 mila alunni in più hanno trovato posto in 1.684 classi in meno, alle scuole medie sono state risparmiate addirittura 220 classi. Qui le cattedre sparite sono più di 18 mila e se manca un'insegnante i ragazzi troveranno un piano predisposto che indichi loro in quale classe presentarsi con la loro sedia. Basta sfogliare il planning affisso in bacheca.
Le superiori non stanno messe molto meglio: sparite 10 mila cattedre, ma almeno gli studenti sono più grandi e in caso di assenze di docenti possono uscire pirma.
Infine molta amarezza riguarda anche il sostegno ai ragazzi con problemi di disabilità: per 5.399 studenti portatori di handicap in più quest'anno i docenti di sostegno sono stati diminuiti di 422 unità. Ma i tagli hanno riguardato anche i bidelli: 10 mila in meno rispetto allo scorso anno.
Prospettive per il futuro? Si prevede che l'anno prossimo ci saranno altri 40 mila posti in meno, classi da 30 alunni in su e riforma della scuola superiore con meno ore di lezione e meno materie.

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Collaboratore
Cronaca Nazionale