Commedia con schianto. Struttura di un fallimento tragico
L'artista tuderte Liv Ferracchiati, dopo il debutto al Festival Internazionale della Creazione Contemporanea a Torino e gli applausi al Festival Roma Europa arriva in Umbria con COMMEDIA CON SCHIANTO. STRUTTURA DI UN FALLIMENTO TRAGICO, interpreti Caroline Baglioni, Michele Balducci, Elisa Gabrielli, Silvio Impegnoso, Ludovico Röhl, Alice Torriani, la voce di Aristofane Giorgio Crisafi.
La prima recita in programma è prevista sabato 9 novembre, alle 21, al Teatro Manini di Narni.
Liv, che negli ultimi anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti e ha fatto parlare di sé per il suo talento prolifico, è stato tra i pochi giovani artisti italiani presentati al Festival Internazionale della Biennale di Venezia Teatro e recentemente è stato applaudito a Parigi al Teatro de la Ville per il Festival Chantiers. Anche questo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria che ha accompagnato praticamente fin dagli esordi il giovane regista e autore.
Un giovane autore, in parte affermato, in parte no, sta elaborando il suo ennesimo testo teatrale e lo fa durante le prove con gli attori. Il tema è la scrittura come strumento di conoscenza della vita. Per l’autore la cosa più importante è l’empito creativo, il motore dello slancio iniziale, ossia il precipitare violento nella creazione e per questo, per rimanere ancorato all’empito, vista la pressione del sistema produttivo, inizia a scrivere quanto gli accade, a sviluppare sulla carta il potenziale non colto. A un certo punto però realtà e invenzione si accavallano, le scene diventano troppo caotiche, insomma qualcosa va storto.
La confusione esistenziale rispecchia quella professionale e durante la conferenza stampa si rende conto di non saper nemmeno dire la sinossi e che quello che sta producendo è un saggio di autoanalisi dei suoi stessi comportamenti. Ovviamente, anche quanto succede durante la conferenza stampa finisce d’ufficio nel copione, dove tutto viene messo a nudo pubblicamente, come in una telecronaca. In questo testo, così prossimo al debutto, ha rivelato troppo di sé: ha parlato della donna che c’era prima, poi sparita, che gli ha rovinato la vita, della nuova Musa incontrata ad un meeting di drammaturgia, che ha pure tentato di baciare scagliandola violentemente giù dal suo piedistallo, ha persino menzionato i produttori che lo pressano, il sistema teatrale che lo stritola, ha frignato rispetto alla paura di bruciarsi e si è lamentato degli attori che vogliono, lecitamente, sapere quale storia raccontare.
Per difendersi smette di scrivere e la stesura si interrompe a pagina diciassette. L’autore ha bisogno di salvarsi e di una struttura, deve sfuggire al Caos. Continui dubbi e incertezze si palesano attraverso una crisi esistenziale combattuta mangiando pere, simbolo di dipendenza e conforto. L’ingurgitare senza tregua pere, acerbe o granulose, è un nonsenso buffonesco, proprio un mancato nesso di causa ed effetto, paradigma di tutto quello che si possa fare nella vita quando siamo alla ricerca di significato e salvezza. La satira sul sistema teatrale e il gioco metateatrale stesso sono dei pretesti per raccontare la storia di uno smarrimento esistenziale di una generazione senza padri, che cerca di ricostruire le proprie basi artistiche e umane su un vuoto di senso.
Commedia con schianto. Struttura di un fallimento tragico è uno sberleffo al sistema teatrale e all’indecifrabilità dell’esistere.
Lo spettacolo sarà poi nel mese di novembre al Teatro Secci di Terni dall’ 11 al 14 (mercoledì 13, alle 17 a Terni presso la Biblioteca Comunale Liv Ferracchiati incontrerà il pubblico); al teatro Mengoni di Magione venerdì 15; al Comunale di Todi domenica 17; al Concordia di Marsciano martedì 19; al Torti di Bevagna mercoledì 20, al Caporali di Panicale venerdì 22, al teatro della Filarmonica di Corciano sabato 23.