Cresce la tensione tra Italia e Iran, per l’arresto dei cittadini iraniani per traffico d'armi.
L’operazione della Guardia di Finanza di Milano contro il traffico internazionale d'armi, che aveva portato tra gli altri all’arresto di due iraniani, ha reso sempre più aspri i rapporti tra il Governo di Teheran e l'Italia. Altri due cittadini iraniani coinvolti si troverebbero invece all’estero. Causa della querelle diplomatica sarebbe l'arresto di un presunto giornalista, Hamid Masoumi Nejad, che vive da anni a Roma svolgendo il ruolo di corrispondente della televisione di Stato Irib. Il Ministero degli esteri ha sin da subito respinto le accuse che le sono state mosse di ricorrere ad un uso “strumentale degli arresti”, sottolineando che a tutti gli imputati sarà garantito il diritto di difesa e l'assistenza legale. Gli iraniani arrestati sono inoltre sospettati di essere agenti dei servizi segreti di Teheran. Secondo la procura antiterrorismo di Milano, gli arrestati, tra cui cinque italiani, sarebbero stati membri di un'organizzazione per l'esportazione illecita di armi attraverso numerosi Stati membri dell’Unione europea, tra cui Romania, Gran Bretagna, Germania e anche la Svizzera. Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha definito il comportamento delle autorità italiane come indecente, il cui scopo sarebbe stato quello di arrestare un giornalista della televisione di Stato.