Da Santoro agli editoriali di Minzolini non si placano le polemiche sulla Rai
Bufera in Rai dopo la decisione del CdA di sospendere i quattro programmi di informazione del servizio pubblico. Secondo Santoro la decisione sarebbe stata presa al di fuori di Viale Mazzini perchè, afferma il conduttore di Anno Zero, “non sono ammesse trasmissioni che pongono interrogativi, sollevano dubbi, spiegano che l'inceneritore di Napoli non funziona o che all'Aquila c'è qualche problema".
In un intervista a Repubblica il conduttore di Anno Zero non risparmia durissimi attacchi a Berlusconi, vero artefice di questo disegno dall'alto, “La par condicio è un pretesto, come le elezioni regionali. La questione è più grande. Da un po' assistiamo a un attacco senza precedenti ai poteri di controllo: la magistratura, l'informazione, la burocrazia, come nel caso della Protezione civile. Cercano una militarizzazione della società”. Meglio il filtro dei telegiornali di Rai 1, secondo Santoro, la cui forza non starebbe nel come raccontare le notizie, ma nel dettare l'agenda della realtà a una grande massa di persone. E se Santoro ha deciso di andare in onda lo stesso, in piazza o su internet, ancora non è deciso dove, migliaia di cittadini stanno reagendo on line all'ultimo editoriale di Minzolini sul Caso Mills. Un appello gira in rete da un paio di giorni, firmato da più di 90 mila persone, una lettera rivolta al presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Lorenzo del Boca, al Direttore del Tg1 Minzolini e al Presidente della Rai Paolo Garimberti. In oggetto, una grave violazione della deontologia professionale perchè, si legge nella lettera, nell'editoriale delle 13,30 del 26 febbraio Minzolini avrebbe affermato il falso: Mills non è stato assolto, il reato è caduto in prescrizione. L'indignazione è stata tanta che il gruppo su facebook vede raddoppiare le adesioni ora dopo ora. E adesso tutti i firmatari, in prima linea Arianna Ciccone che ha dato il via all'appello, pretendono delle scuse ufficiali, una rettifica o almeno un provvedimento dell'Ordine dei Giornalisti, perchè i cittadini si aspettano dal TG1, testata ufficiale in un lontano passato contornata di un'aurea di rispettabilità, non tanto che si attacchi il Presidente del Consiglio per i suoi problemi giudiziari, ma che almeno non si diano notizie false.