Diaz: poliziotti condannati dai giudici e assolti dal Governo.
I giudici della Terza Sezione della Corte d’Appello di Genova hanno ribaltato la sentenza di primo grado per i disordini avvenuti nella scuola Diaz nel 2001. I vertici della polizia che erano stati assolti, sono stati condannati dai 3 anni e 8 mesi ai 4, con l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. In totale, sono stati condannati 25 imputati su 27 per un totale di quasi un secolo di condanna. Ma, essendo la sentenza d'appello opposta a quella di primo grado, il passaggio dalla Cassazione pare obbligato. Intanto, però, ci pensa il Governo a difendere i poliziotti condannati. "Resteranno al loro posto", afferma Mantovano, sottosegretario all'Interno. La "macelleria messicana", come fu definita la vicenda non da un no global, ma da Michelangelo Fournier, uno dei funzionari di polizia imputati, avvenne il 21 luglio del 2001, il giorno dopo la morte di Carlo Giuliani. A causa dell'irruzione violenta, oltre sessanta ragazzi rimasero feriti, alcuni molto gravemente e novantatre furono arrestati e poi prosciolti. In più, furono sequestrate due molotov, che alla luce delle nuove rivelazioni, sarebbero state portate lì dai poliziotti stessi, per legittimare poi, quelli che furono la "macelleria" e gli arresti.
L'obiettivo, dunque, del Governo è di non buttare fango su alte cariche delle forze dell'ordine, sperando che in Cassazione le cose tornino al loro posto. E poi, come se non bastasse, aggiunge Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, che quella della Corte d'Appello è una sentenza che "criminalizza tutto e tutti, e fa propria la tesi più estrema dei no global che è totalmente accusatoria nei confronti delle forze dell'ordine e del tutto assolutoria nei confronti di chi causò danni gravissimi, morali e materiali, alla città di Genova". Come se il mestiere dei giudici sia quello di trovare delle vie di mezzo, piuttosto che delle responsabilità quanto più possibile oggettive.