E Se Cinecittà Luce viene chiusa?
E se Cinecittà Luce dovesse chiudere? Se ne andrebbe un pezzo di storia della cultura cinematografica italiana, e gli artisti non ci stanno. "Leggiamo sui giornali la probabile chiusura di Cinecittà Luce. E' proprio una brutta notizia. Là dentro c'è tutta la nostra memoria, tutti in nostri sogni fabbricati per uomini svegli. Un archivio immenso. La nostra storia. Ma come si fa chiudere la Storia?". Questo il commento di Roberto Benigni,e come si fa a dargli torto? Con la chiusura degli studios se ne andrebbe un pezzo importante del grande cinema italiano, quello che negli anni 50 ha visto protagonista attori e film che hanno fatto grande la Roma cinematografica e culturale. E' stata aperta la procedura di crisi ministeriale a causa degli esuberi. I fondi elargiti dal governo sono serviti solo a pagare gli stipendi dei dipendenti mentre da mesi è ferma qualunque attività strategica" afferma Maurizio Sciarra, e subito attori e politici iniziano la loro battaglia contro la privatizzazione e la chiusura degli di Cinecittà Luce. E il Ministero dei Beni Culturali ribatte: "Cinecittà Luce non chiuderà ma serve un provvedimento che le permetta di adempiere alla propria missione'', ed aggiunge, riferendosi ai tagli effettuati al Fondo Unico dello Spettacolo: ''il contributo non potrà superare verosimilmente gli otto milioni di euro per il 2011''. Ma passare dalle parole ai fatti sarà così semplice? Questo provvedimento che permetterà agli Studios di adempiere alla loro missione sarà così semplice da attuare. Intanto oltre agli attori fanno sentire la loro voce di disaccordo anche i politici, sia di destra che di sinistra. I tagli al Fondo Unico dello Spettacolo sono ingiustificati, afferma Gasparri, e Veltroni dal canto suo sottolinea come sia un paradosso se ""mentre l'Italia festeggia il centocinquantesimo della sua nascita dovessimo assistere alla chiusura del più antico e prestigioso polo dell'industria della cultura e dello spettacolo''.
Senza dubbio se la chiusura di Cinecittà Luce dovesse effettivamente avvenire, per l'Italia sarebbe l'ennesima perdita di quella cultura che un tempo aveva reso grande il Belpaese.