E' stata bella finchè è durata.
Per chi non lo sapesse, il 3 giugno è stato approvato un fantastico emendamento, proposto dal senatore Gianpiero D'Alia dell'Udc e infilato nel famoso "pacchetto sicurezza", che prevede la "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". In altri termini, censura.
Infatti, l'emendamento (termine che andrebbe, ormai, sostituito con "Off topic") prevede l'intervento dei providers nei confronti degli utenti che, in qualsiasi modo, possono istigare, disobbedire contro una legge. Paradossalmente, ora, non potrei scrivere neanche quello che sto scrivendo.
Blog, siti, community potranno essere bloccati in ogni momento. Ma non solo, il provvedimento si estende a tutti i siti visibili in Italia, anche se esteri. Tutto questo meccanismo dovrebbe avvenire in 24 ore. E se i providers dovessero astenersi dal blocco, ecco scattare anche le sanzioni. Dai cinquanta ai duecentocinquantamila euro. Noccioline.
E per chi ha "sbagliato", non basta essere sbattuti fuori dal World Wide Web, ma potrebbe anche arrivare il carcere da 1 a 5 anni (al quale si può sommare un'ulteriore pena fino ai 5 anni per istigazione alla disobbedienza).
Il bavaglio che questo Governo vuole mettere all'opinione pubblica è diventato talmente grande da non poter essere ignorato.
Benvenuti in Cina, insomma.