Emergency chiede la liberazione dei tre volontari italiani.

I volontari italiani di Emergency operanti in Afghanistan restano agli arresti nei locali della Direzione della sicurezza nazionale afghana. I tre italiani sono stati arrestati insieme ad altre sei persone con l'accusa di aver ordito un attentato ai danni del Governatore della zona di Lashkar-Gah, Goulab Mengal, provincia meridionale afghana di Helmand. Ancora non sono chiare le ragioni per cui Marco Garatti, Matteo dell'Aira e Matteo Pagani sono stati prelevati dalla struttura dell’ospedale di Emergency e presi in custodia dalle autorità locali , che hanno rinvenuto nell’edificio pistole, granate ed esplosivo. Il fondatore di Emergency Gino Strada ritiene che le armi siano state deliberatamente portate nell’ ospedale da personale esterno, allo scopo di screditare l’ONG e per allontanare dal teatro di guerra gli unici osservatori rimasti, dato che l’attuale conflitto in Afghanistan per la prima volta non viene seguito sul posto da nessun giornalista. L'ospedale di Emergency sarebbe dunque una presenza scomoda sul territorio, grazie all’attività di diffusione delle notizie di quanto avviene nelle zone devastate dalla guerra. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, mercoledì riferirà in Parlamento sulla vicenda, ma si è già detto restio ad abbracciare la tesi di Strada sul sequestro dei tre operatori volontari di Emergency. Dopo le accuse mosse ai tre italiani giunge la notizia di una parziale smentita sul presunto legame fra i tre ed Al Qaeda. Intanto le indagini continuano, secondo la volontà del ministero dell'Interno di Kabul e non è per ora possibile azzardare ipotesi sugli sviluppi della vicenda. La struttura ospedaliera di Emergency a Lashkar Gah è stata occupata a partire dalla giornata in cui è avvenuto il blitz dalla polizia afghana. Nessun operatore sanitario internazionale di Emergency può operare nell'ospedale. La ONG ha perso perciò il controllo dell’ ospedale di Lashkar Gah, non sapendo cosa stia avvenendo al suo interno.