Emozioni al dietro le quinte del reportage con Alfredo Macchi, reporter Mediaset

Emozioni al dietro le quinte del reportage con Alfredo Macchi, reporter Mediaset

Dopo la presentazione generale di ieri può ufficialmente iniziare il Festival internazionale del Giornalismo 2010 qui' a Perugia. Con l'inizio del Festival non possono mancare i workshop quotidiani. Quest’anno tocca a Alfredo Macchi, inviato di Mediaset, aprire il primo workshop dell’edizione 2010 dal titolo “Il dietro le quinte del reportage” tutti i segreti del reportage dagli strumenti al progetto pratico.
L’evento, a numero chiuso previa registrazione on-line, si è svolto alle ore 14 presso la sala dei notari, in pieno centro storico perugino, ed è stato caratterizzato dal solito pienone che ne deriva da un evento simile. Il workshop copme accennato prima è stato presentato da Alfredo Macchi, reporter pluripremiato con numerosi viaggi alle spalle, Usa, argentina, Afghanistan, Haiti.
Un evento particolarmente interessante nel quale lo speaker spiega in modo sintetico e chiaro un mondo vastissimo che è quello del reportage. Tra i molti spunti di riflessione ed aneddoti storici su Erotodo, primo reporter della storia, Alfredo Macchi riesce a far comprendere le problematiche e il funzionamento di un reportage. Un reportage, come un qualsiasi prodotto giornalistico deve rispettare le cinque “W”: Who, Why, Where, When, What; Chi, Perché, Dove, Quando, Cosa, ma a differenza di un servizio giornalistico deve risultare chiaro, preciso, diretto, senza tralasciare ciò che realmente caratterizza un ottimo reportage; Il fattore emotivo, le emozioni che trasmette.
Il reportage è fatto come prima cosa dagli occhi del reporter che trasmette emozioni ed impressioni catturate nel viaggio, cosa che Macchi riesce a trasmettere in prima persona col solo parlare, facendo capire all’ascoltatore che il reportage è la parte più bella del giornalismo, ciò che da al giornalista la possibilità di seguire in prima persona i grandi eventi della storia.
Oggi si è parlato soprattutto del reportage televisivo, accantonando lo scritto ed il supporto fotografico, spiegandone non solo le basi emozionali ma il vero processo mediante il quale nasce un reportage forte con immagini che colpiscono e creano nello spettatore curiosità ma soprattutto emozioni.
Intro, cappello, testo, immagini, interviste, tecniche di registrazione video ed audio, tutti argomenti trattati in modo ampio e preciso che sicuramente hanno esaltato l’interesse degli addetti ai lavori presenti, ma poca cosa rispetto alla passione che ha trasmesso lo Speaker , sicuramente l’elemento vincente della conferenza.
Ciliegina sulla torta il reportage trasmesso sul’’immigrazione clandestina attraverso la Grecia e le fotografie che mostrano le difficoltà che possono colpire un reporter, bombe inesplose, mine, malattie, strade distrutte, mancanza di mezzi e carburante per gli spostamenti. Una mini mostra fotografica a sorpresa per chi stava assistendo al convegno.

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Collaboratore
Festival Internazionale del Giornalismo 2010