Firmato l'accordo di pacificazione in Darfur.

Firmato l'accordo di pacificazione in Darfur.

Bashir ha dichiarato pubblicamente, in occasione di un incontro tenutosi a El-Facher, che "La guerra nel Darfur è finita". Il discorso si è svolto simbolicamente proprio nella città dove si è consumato uno dei più efferati genocidi del nuovo secolo. Ne ha dato notizia il Presidente del Sudan,Omar al-Bashir, che ha sottolineato come il negoziato non abbia portato ad una semplice dichiarazione di intenti o di uno slogan, accattivante in vista delle nuove elezioni politiche e referendarie. La guerra avrebbe provocato oltre 450 mila morti e la migrazione forzata di almeno un milione di persone. La negoziazione di pace è stata lunga e molto travagliata, ma ha finalmente portato ad un accordo siglato nel Qatar, tra il Jem, il Partito di Giustizia e Uguaglianza uno dei due principali gruppi di ribelli, e il governo di Khartum. A favorire il processo di pacificazione è stato il rilascio di una sessantina di combattenti. L’accordo non è tuttavia definitivo, essendo state stipulate solo le precondizioni essenziali, tra cui le compensazioni economiche e l'unificazione delle regioni nel Darfur. Occorrerà dunque attendere ancora per vedere se a queste dichiarazioni rese dal Presidente sudanese seguirà un impegno concreto. Hanno contribuito all’avvio dei negoziati di pace sicuramente le forti pressioni internazionali, il mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità, emesso dalla Corte del l'Aja, nei confronti del presidente sudanese. Le necessità di pacificare il Darfur e porre fine alla guerra che infuria dal 2003 si collocano anche in relazione alle elezioni che si terranno ad aprile e al referendum fissato per il 2011 in Sudan, che deciderà sulla richiesta di indipendenza delle regioni meridionali del paese, ricche di petrolio. L'accordo di Doha prevede una tregua per i combattimenti che durerà fino al 15 marzo, data in cui dovrebbe esser siglato l’accordo definitivo di pace.

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Politica Internazionale