Gianni Mura al Teatro Pavone.

Gianni Mura al Teatro Pavone.

Gianni Mura, storico giornalista sportivo, si racconta a Giuseppe Smorto, co-direttore di Repubblica.it, e a tutto il pubblico del teatro Pavone in un'esilarante intervista. Quello di Mura è un caso particolare e la sua è la rubrica più longeva del giornalismo italiano. Basti pensare alle origini della sua carriera. "Era il 14 aprile del '67 - ricorda perfettamente Mura - quando fui assunto come praticante alla Gazzetta dello Sport", la redazione che, fra l'altro , gli rimarrà sempre nel cuore. Poi, i due si cimentano in un discorso, che poi pare essere un po' il filo conduttore di tutta la quarta edizione del Festival Internazionale del Giornalismo: Il rapporto tra il nuovo e il vecchio giornalismo, fra il cartaceo e il digitale.
Mura è uno della vecchia guardia, non si lascia inglobare nei mondi digitali, tanto da continuare anche oggi a scrivere a macchina. Tant'è che quando gli chiedono se non crede di dar fastidio con il rumore della macchina da scrivere, lui risponde: "Beh, io potrei dire che a me dà fastidio il rumore del loro silenzio". Ulteriore punto di scontro è quello sulla lunghezza dei pezzi, che negli ultimi anni si è ridotta dalle novantacinque alle sessanta righe per pezzo. E pensare che Brera se ne poteva permettere ben centottanta. E' il fenomeno del cosiddetto "restyling", anglicanismo affascinante che sta per gonfiare i titoli e le foto e diminuire i pezzi. Poi, si continua con un'invettiva all'Italia da far paura a Dante stesso. Ce l'ha un po' con tutti, e fa bene, da Battista che lui chiama "Fiuggi, il massimo della fluezza, non si capisce mai come la pensa", a Frattini e le sue dichiarazioni nella vicenda Emergency che lo colpiscono personalmente essendo parte del Consiglio direttivo, a Feltri, di cui apprezza l'italiano, che "anche se da rissa, è sicuramente meglio di quello di Belpietro".
Su Balotelli spreca due parole: "prima di tutto deve gestirsi da solo il ragazzo. Con l'Inter ha chiuso. Se prima si poteva pensare che vi fosse un ostacolo nel carattere di Mourinho, ora non è più cosi, è proprio lui a non avere il concetto di squadra".
Ad ogni modo, Mura è in pensione da un mese, e non avendo, quindi, più l'esclusiva per Repubblica, parteciperà al "Processo alla Tappa", trasmissione storica che segue il Giro d'Italia. Quindi, Mura, la sua penna, e stavolta anche la sua voce continueranno ad essere protagonisti dell'informazione sportiva italiana.

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Collaboratore
Festival Internazionale del Giornalismo 2010