Gli e-book e il giornalismo

Gli e-book e il giornalismo

Il giornalismo si prepara ad affrontare l'avvento degli e-book reader e dei tablet: come reagiscono gli editori e i giornalisti all'introduzione di questi nuovi strumenti? Affrontano il problema alcuni giornalisti delle testate più importanti d'Italia. Apre gli interventi Antonio Tambolini, che spiega subito come l' iPad, il nuovo tablet nato in casa Apple, rappresenta la transizione digitale dell'editoria: l'editoria cartacea dovrà relazionarsi con il cambiamento che questi nuovi strumenti porteranno, a cominciare dalla scrittura che avverrà sul vetro, abbandonando così il supporto cartaceo.
I cambiamenti riguarderanno tutti i campi del giornalismo: l'editoria, il giornalista e il lettore (che ora diventerà utente).
Carlo Annese (Gazzetta dello Sport) analizza quali saranno i cambiamenti in questi tre ambiti . Precisa fin dall'inizio che l'avvento di questi nuovi strumenti nel mondo del giornalismo non sarà una rivoluzione, ma bensì un'accelerazione nella vita del giornalismo.
Per l'editore il giornale diventerà un nuovo strumento di investimento; la prima differenza che possiamo notare è che il giornale ora diventerà un'applicazione (come può esserlo un videogioco) e dovrà, quindi, essere acquistato; questo creerà la possibilità ci incrementare gli investimenti pubblicitari (cosa che non avviene al momento nell'editoria internet della versione dei giornali cartacei). Inoltre, l'editoria troverà nuovi investimenti nei videocontenuti: grazie alla grande risoluzione video del iPad, diventeranno essenziali video che permetteranno ai giornalisti di creare questo tipo di contenuti oltre a quelli scritti (visto che ormai con i videocellulari è possibile riportare la notizia che potrà essere vista praticamente in tempo reale).
La sfida per i giornalisti sarà oltre quella di innovarsi nella loro professione (non più solo scrittori ma anche videogiornalisti) quella di tenere sempre aggiornato l'utente/lettore, superando quello che era un limite per il formato cartaceo del giornale; il giornale diventerà un brand, che dovrà puntare sull'affidabilità e l'attendibilità delle notizie aggiornate, di cui il giornalista deve essere garante. Questo non deve vuol dire cambiare radicalmente la vita del giornalismo, ma anzi dargli una nuova vita in cui vengono aggiunti strumenti innovativi
Il risultato di questa sfida l'avremo in tempi molto lunghi, sopratutto in Italia, dove l'avvento del iPad e delle altre nuove tecnologie di lettura/scrittura tardano a mostrare la loro reale applicazione nella quotidianeità.

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Collaboratore
Festival Internazionale del Giornalismo 2010