Il dato è tratto: la stampa, la politica e la sottile arte di manipolare i numeri.

Il dato è tratto: la stampa, la politica e la sottile arte di manipolare i numeri.

Numeri, cifre, grafici, spesso impiegati in modo incorretto per argomentare una tesi finiscono per influenzare un’opinione pubblica poco attenta: così infatti le scelte dei cittadini possono avvenire sulla base di dati incorretti, incompleti e su statistiche contraffatte. Ma cominciamo dall’inizio. Sono attendibili i dati statistici snocciolati dai giornalisti nei loro articoli, o nei tele o radio giornali? Grazie ad uno studio di RENA, la rete per l’eccellenza nazionale, si scopre che sono numerose le agenzie di stampa, i giornali, le televisioni e le radio che si servono di studi, dati, informazioni ben poco attendibili. Si tratta di dati la cui origine e fonte non è stata verificata; non è inoltre chiara la natura degli studi forniti ai mass media, non si capisce cioè se si tratti di ricerche, sondaggi, previsioni. Non sono spesso indicate le fonti, o la metodologia, i criteri di ricerca. Le dichiarazioni rese non sono facilmente riscontrabili ed i dati numerici forniti si ripetono spesso e volentieri negli anni. C’è grande confusione terminologica sui dati rilevati che portano a costanti errori e distorsioni del contenuto rilevato. Dunque in Italia, ma non solo, i dati e le statistiche sono spesso distorti e manipolati sia da giornalisti che da politici, che peccano di una seria verifica dei dati reperiti. Se l’uso dei dati e le conseguenti elaborazioni statistiche costituiscono degli strumenti che consentano di fotografare con occhio lucido e indipendente la realtà, si trasformano così in elementi che supportano tesi senza basi oggettive, che insinuano nell’opinione pubblica pregiudizi e che modellano e conformano le percezioni. Il risultato è che questi dati di dubbia provenienza e poco scientifici falsano il dibattito politico, incrinando il rapporto tra istituzioni e cittadini. L’obiettivo di Rena è cercare di fornire risposte concrete che siano in grado di migliorare la qualità dei dati statistici forniti. E’ necessario dunque introdurre meccanismi di controllo più stringenti, ricorrendo alla moral suasion (pressione) sugli editori; introducendo corsi di statistica nelle scuole di giornalismo; creando database in cui siano inseriti dati statistici, precedentemente vagliati da un’autorità indipendente; ed introducendo un sito di fact-check, meccanismo che controlli day-by-day quanto asserito da politici e giornalisti, monitorandone gli articoli o gli interventi nei maggiori media.

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Collaboratore
Festival Internazionale del Giornalismo 2010