Il governo si regge in piedi alla camera grazie a soli tre voti
Berlusconi: "Me l'aspettavo”
I giorni che hanno preceduto la votazione sono stati giorni di tensione in Italia. La domanda che sorge spontanea adesso che il governo ha la fiducia è che cosa accadrà adesso? Quello che è certo è che il governo si regge in piedi,alla camera,grazie a soli tre voti .Il premier Berlusconi,dopo la soddisfazione delle votazioni, ha soltanto detto: "Me l'aspettavo". Alle 17 andrà al Quirinale. Dopo che la votazione è terminata, I deputati del Pdl, nell’aula della Camera, si sono messi a chiedere a gran voce le dimissioni di Gianfranco Fini da presidente della Camera. Quando i parlamentari hanno iniziato a urlare “dimissioni, dimissioni”, Fini si è alzato dal suo scranno ed ha lasciato l’emiciclo. A quel punto i deputati del Pdl hanno cominciato a cantare in coro l’inno d’Italia. A questa votazione non mancano i commenti dei deputati e dei ministri. "Cambia poco, con tre voti il governo non va lontano", è il primo commento del capo della segreteria di Fli, Carmelo Briguglio. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha dichiarato: “"La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta, resa ancor più dolorosa dalla disinteressata folgorazione sulla Via di Damasco di tre esponenti di Futuro e Libertà. Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane".Il ministro Roberto Maroni ha detto:” Quella di oggi è la vittoria del "primo tempo" di una partita, ora il premier "ha detto anche ieri al Senato che intende allargare la maggioranza" e bisogna vedere come andrà questa operazione perché altrimenti "è meglio andare al voto" perché tutto bisogna fare tranne che "replicare la pessima esperienza del governo Prodi".Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, invece ha dichiarato che: "Non cambia nulla, il governo così non ce la fa. La crisi politica esce drammatizzata".Non manca il commento di Maria Grazia Siliquini che ha votato a favore della fiducia al governo: "Sono serena, la mia è stata una scelta coerente. Non ho condiviso la gestione di Fli, ora lascio il gruppo e torno nel Pdl". Molto più duro è stato D’Alema il quale ha aggiunto : "Mi pare un episodio vergognoso della storia del Parlamento. Una fiducia - argomenta - raccattata dal governo con tre, quattro voti comprati. Qualche volta alla luce del sole per interessi noti, altri in modo meno palese. La sostanza non cambia. Si tratta di un’operazione irresponsabile condotta con uno stile a cui ci ha abituato Berlusconi". "Il premier dovrà dare conto, comunque, di quello che si è perso per strada visto che è partito con una maggioranza di oltre 400 deputati. Non si capisce bene come possa pensare su questa base, come governare il Paese".A sottolineare che: "Di là del computo dei venduti, c'è una sconfitta politica del governo e dunque il premier deve prendere atto che la maggioranza politica non c'è più" è stato Antonio Di Pietro. Nonostante le opinioni contro e pro,il governo Berlusconi galleggia per tre voti. Alle 17 il premier Berlusconi dovrà incontrarsi con il Presidente Napolitano.