Il Maestro e Margherita
Grande attesa per il ritorno in Umbria de IL MAESTRO E MARGHERITA di Michail Bulgakov, lo spettacolo, che ha riscosso un successo straordinario a Milano e nei maggiori teatri italiani, è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria con il contributo speciale della Brunello Cucinelli spa e andrà in scena al Teatro Morlacchi di Perugia, da martedì 12 a domenica 17 novembre.
La regia è affidata ad Andrea Baracco che ha diretto Michele Riondino nei panni di Woland, Francesco Bonomo (Maestro/Ponzio Pilato), Federica Rosellini (Margherita) e Giordano Agrusta (Behemoth), Carolina Balucani (Hella / Praskov’ja / Frida), Caterina Fiocchetti (Donna che fuma / Natasha), Michele Nani (Marco l’Ammazzatopi / Varenucha), Alessandro Pezzali (Korov’ev), Francesco Bolo Rossini (Berlioz / Lichodeev / LeviMatteo), Diego Sepe (Caifa / Stravinskij / Rimskij), Oskar Winiarski (Ivan / Jeshua).
“Cercare di dare vita alle magiche e perturbanti pagine de Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov, è forse una delle cose più eccitanti che possa accadere a chi si occupa di teatro. – racconta Andrea Baracco - Il Maestro e Margherita è un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti. E' un romanzo perturbante, complesso e articolato come il costume di Arlecchino, in cui si intrecciano numerose linee narrative, e dentro il quale prendono vita un numero infinito di personaggi (se ne contano circa 146), che costituiscono una sorta di panorama dell'umano e del sovraumano. Dal diavolo, nella figura seduttiva e mondana di Woland, una sorta di clown feroce che dirige una sarabanda demoniaca, a personaggi che rimandano all'universo grottesco di uno dei maestri di Bulgakov, Nikolaj Gogol.
In questo romanzo, si passa dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all' interrogarsi su quale sia la natura dell'uomo e dell'amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell'impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, si vive, sempre.
Il Maestro (personaggio che ha più di una somiglianza con Bulgakov stesso) e Margherita (da molti riconosciuta come moglie dell'autore, Elena Sergeevna), rimangono fatalmente impigliati, imprigionati quasi, l'uno nel corpo e nella mente dell'altra, più nella mente che nel corpo, forse. Per descrivere l'inizio del loro amore il Maestro pronuncia una delle frasi memorabili del romanzo: “l'amore è balzato davanti a noi dal nulla, come un assassino in un vicolo, e ci ha colpito entrambi, nello stesso istante”.
Bulgakov pone all'interno delle maglie della propria scrittura delle vere e proprie bombe ad orologeria, e le lascia poi esplodere, d'improvviso, mostrandoci cosa accade quando una struttura estremamente severa e ordinata entra in contraddizione, e non può più, mai più, nascondersi dietro la sola ragione: “Che cosa sarebbe il tuo bene, se non esistesse il male, e che aspetto avrebbe la terra se le ombre sparissero, perché sono gli oggetti e gli uomini a dare l'ombra. Vorresti scorticare tutto il globo terrestre, portandogli via tutti gli alberi, e tutto ciò che è vivente, solo per la tua fantasia di godere della nuda luce? Tu sei stupido”, dice Woland/Satana ad un emissario di Gesù.”
Giovedì 14 novembre, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, Michele Riondino e la Compagnia, partecipano all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine presso il Caffè del Teatro, la Bottega del Vino di via Settevalli di Perugia, offre al pubblico una degustazione dei propri vini.
Lo spettacolo replicherà al Teatro Politeama Clarici di Foligno lunedì 18 novembre e al Teatro degli Illuminati di Città di Castello mercoledì 20 novembre.