Il PDL vuole costituzionalizzare il lodo Alfano
Dopo le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi del 25 aprile, in cui prospettava un futuro di grandi riforme, è di ieri la notizia che il governo sembra essersi già messo al lavoro. Prima riforma: La costituzionalizzazione del lodo Alfano, con qualche modifica. L'ennesima legge ad-personam che fa scattare sulla sedia tutto il mondo politico, tranne le fazioni "berlusconiane" naturalmente.
L'articolato ricalca perfettamente quanto era già previsto dal vecchio lodo Alfano: tre articoli e scudo giudiziario per il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i ministri. Il ddl prevede che il procedimento giudiziario vada comunque avanti. Il magistrato che ha in mano l'inchiesta dovrà comunicare alla Camera di appartenenza (Senato o Camera) del parlamentare o del ministro l'avvio del processo. La Camera avrà 90 giorni di tempo per decidere se accogliere la richiesta o disporre la sospensione del processo fino al termine del mandato. Sarà il Senato, nel caso di un ministro tecnico, la Camera di riferimento per la decisione.
Anna Finocchiaro, presidente dei senatori PD, commenta: "La prima riforma che arriva in Parlamento dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio (il 25 aprile, ndr) è il lodo Alfano costituzionalizzato. Ne prendiamo atto".
Anche Fini, d'altra parte, ieri non è apparso particolarmente entusiasta all'idea di questa nuova legge ad personam pronta sulla rampa di lancio parlamentare. E, infatti, ha commentato: "Non ho mai espresso parere contrario, ma non si può dare l'idea di allargare sacche di impunità: per la destra questo significa rispetto delle regole, significa chi sbaglia paga".
Sorprendentemente le stesse parole di Di Pietro. "E' vergognoso che, con tutti i problemi che ci sono nel nostro Paese, con i cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese e le imprese che chiudono, il Parlamento venga tutti i giorni occupato con leggi ad-personam con l'obiettivo solo di garantirsi l'impunità eterna".