Il Vaticano ammette "possibili errori" da parte di Propaganda Fide
Gli scandali legati agli appalti del G8 della Maddalena, poi svoltosi a L'Aquila, le intercettazioni che hanno visto coinvolti esponenti politici di primo piano della maggioranza e diversi imprenditori, che hanno portato alla nascita dell'ormai famosa “cricca”, sono arrivati a toccare anche i vertici ecclesiastici. In particolare nei giorni scorsi è stato coinvolto il cardinale Sepe. Oggi dal Vaticano arriva una parziale ammissione. Propaganda Fide, secondo la nota emessa dal Vaticano, potrebbe aver commesso degli errori di valutazione. Una seppur vaga, ammissione di responsabilità da parte della Chiesa. Al tempo stesso la nota puntualizza l'importante opera di evangelizzazione che la Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, compie quotidianamente. La valorizzazione del patrimonio della congregazione, come si legge nella nota, “è naturalmente un compito impegnativo e complesso, che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, può essere esposto anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale”. Ricordiamo che il cardinale Sepe è sotto inchiesta della procura di Perugia per corruzione, in particolare per lo scambio di lo "scambio di favori" in cui sarebbe rientrata la disponibilità dell'alloggio in via Giulia offerta al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, della vendita a prezzi stracciati all'ex ministro Lunardi di un palazzetto di proprietà di Propaganda Fide in via dei Prefetti e dei lavori in messa in sicurezza di un lato del palazzo dello stesso ente ecclesiastico in piazza di Spagna.