Intercettazioni sì, intercettazioni no? Intercettazioni forse.
Alle tre del mattino si è aperto lo champagne fra i battibecchi in commissione giustizia. Il ddl intercettazioni è passato. L’area Pd – Idv chiede il ritiro del testo, senza se e senza ma. Lo ribadiscono quando il Pdl parla di un “testo aperto”, pronto ad essere emendato, modificato, rettificato. Dunque, sarebbe un’approvazione formale, dato il “patto del crodino” , come battezzato da Quagliarello, fra Cicchitto e Gasparri, che prevede il cambiamento in aula di almeno tre punti essenziali. Ma all’opposizione non basta e ai finiani puzza di promessa che non sarà mantenuta. Intanto, continuano le proteste sul web e non. La norma che prevede, ancora, nonostante le parole di Alfano, pene durissime per editori e giornalisti, non è stata modificata. E un "patto del crodino" non sembra proprio rassicurante per la libertà di stampa italiana. Per quel che ne sappiamo quest'analcolico potrebbe essere stato sostituito benissimo da un Negroni, con le conseguenze del caso. Magari neanche si ricordano di quello che hanno detto. E magari si ritroveranno a smentire le cose che sono state scritte sui giornali. Non sarebbe, poi, la prima volta.
Comunque, volendo essere ottimisti, il Governo dovrebbe approvare almeno le due righe proposte dall'avv. Giulia Bongiorno, finiana e presidente della Commissione Giustizia della Camera, che prevedevano la possibilità della pubblicazione del riassunto. Questa clausola pare essere un buon compromesso. Pierluigi Bersani, detto anche il bell'addormentato nel bosco, svegliato dal lungo sonno, dice «non mi fido delle aperture del Pdl, le norme vanno corrette prima che arrivino in aula, se vogliamo andare un pochino sul sicuro». Bene, per lo meno, siamo arrivati nella fase dell'impossibilità di credere nelle parole di questo Governo. Lo stesso fa il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che parla di «legge canaglia» e conferma il referendum non appena sarà approvata. Il fondatore dell’ Udc Pier Ferdinando Casini guarda più avanti: «Secondo me la maggioranza ha già archiviato il testo viste le correzioni che sta facendo».
Intanto, comunque, in nottata sono stati approvati due emendamenti presentati dal Pd, quello sul reato di stalking, che lo inserisce fra quelli intercettabili e quello che prevede che il magistrato che non ottempererà per tempo all'obbligo di stabilire quali siano gli atti estranei alle indagini sarà passibile di azione disciplinare.