La Lobby di Dio

La Lobby di Dio

Nel pomeriggio, al centro servizi G. Alessi, si è tenuta la presentazione del libro di Ferruccio Pinotti, “Le lobby di Dio” insieme all'inviato in Italia per la rete televisiva tedesca Ntv. A confermare la scomodità dell'argomento l'assenza di Giacomo Galeazzi, La Stampa e Miguel Mora, El Pais che ha reso l'evento troppo scolastico e unidirezionale.
Nel nostro paese l'attenzione dei media è molto attiva nei confronti del Vaticano, anche se i giornalisti si limitano solo a raccontare al pubblico i fatti senza porre domande scomode per paure di critiche dal Vaticano stesso.
Il libro di Pinotti parte dal 1954, anno di fondazione di Comunione e Liberazione, spiegando il suo funzionamento e quello del suo braccio finanziario, La compagnia delle opere: una rete di 34.000 persone con un fatturato complessivo di circa 70 milioni di euro. «Entra dappertutto attraverso un sistema che ricorda la massoneria. E' un sistema olistico: si cresce, si studia, si sta sempre insieme. Ti prende dall'asilo e ti segue fino alla tomba». Il problema è che C.L è un'assoluta garanzia di successo: lo dimostrano i numerosi giornalisti, politici o impresari che ne fanno parte. C'è anche spazio per una critica frontale a Giovanni Paolo II, reo, secondo Pinotti, di aver aperto le porte a movimenti estremisti quali opus dei, neocatecumenali e, ovviamente, ciellini. Si stanno formando delle Chiese nelle Chiese, quasi si volesse favorire uno scisma. Papa Ratzinger sta continuando con questa linea tesa a «espandere le nuove armate della Chiesa».
Comunione e Liberazione è diventato un ascensore sociale forte che, in una società in degrado,è l'unica cosa che funziona. «Se volete fare dei carrieroni, diventate ciellini. Chissà se domani non vi troveremo al Tg1 o magari al Tg2», è la provocazione lanciata ironicamente da Pinotti, a rimarcare un impianto ormai consolidato con tutto il mondo delle istituzioni.
In fondo i ciellini non fanno niente di male, ma sorgono spontanee alcune domande: Cosa fanno? Perchè si nascondono? E' chiaro che questa è un'associazione segreta, una forma di massoneria moderna. Ma la soluzione potrebbe trovarsi proprio nella nostra Costituzione in cui il secondo comma dell' Art. 18 recita così: sono proibite le associazioni segrete.
Marco Biscardi

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