La marea nera non si arresta

La marea nera non si arresta

Non sta rientrando l’allarme ambientale lanciato per la continua fuoriuscita di greggio dalla piattaforma petrolifera della British Petroleum: nel mare continuano a riversarsi oltre due milioni di litri di greggio al giorno. Si fanno avanti nuove ipotesi di chiusura delle falle: i tecnici della BP hanno infatti proposto di tagliare la conduttura danneggiata, applicando sulla tubatura una sorta di toppa, collegando quindi le tubazioni ad un nuovo tubo che indirizzerà il petrolio su delle petroliere. Qualora neppure questa opzione risultasse praticabile la BP potrebbe decidere di inserire nella tubazione un’altra valvola, per bloccare la fuoriuscita di greggio. Si sta inoltre preparando una nuova squadra per costruire un altro pozzo, da cui estrarre il greggio e far diminuire la pressione della falla. Nessuna misura purtroppo di contenimento della marea nera è finora risultata efficace. In Louisiana oltre ventisettemila persone sopravvivono grazie all’industria ittica e vivono sull’orlo del tracollo economico. Aumentano i prezzi delle pescherie, ma non saranno solo questi gli unici effetti economici di questo disastro ambientale. Entreranno probabilmente in crisi anche altri settori collegati a quello della pesca: il turismo, l’energia e la navigazione.

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Collaboratore
Cronaca Internazionale