La Rosi contro la RU486
Maria Rosi, esponente del Pdl umbro, che ha fatto parlare di sé nei giorni scorsi per le sue proposte sulla sicurezza del centro perugino, stavolta ha detto la sua contro la pillola abortiva RU486. ''La Ru486 non e' un farmaco in quanto esso non cura ma e' qualcosa che agisce innescando di fatto il meccanismo di morte di un essere umano, il feto”. La Rosi crede che ''il metodo Ru486 debba essere seriamente rivisto, anche in considerazione dei pareri scientifici più volte espressi dal Consiglio Superiore della Sanità”. Ovviamente il consigliere durante le sue considerazioni, non ha risparmiato critiche alla giunta regionale, accusandola di disattenzione circa l’applicazione delle leggi nazionali. ''Registro a tal proposito l'inusuale solerzia della giunta Regionale dell'Umbria, che appellandosi alla falsa bandiera del diritto delle donne ha recepito tale metodo ''curativo" e viceversa puntualmente e' disattenta all'applicazione di tutte le leggi nazionali. Nel ricordare, ancora una volta, che la RU 486 e' nociva per la salute e quindi non puo' essere prescritta e somministrata come se fosse una semplice vitamina e che le statistiche ci dicono come tra le cause di depressione femminile c'e' quasi sempre un aborto, faccio appello alle donne: Svegliamoci prendiamo coscienza che la liberta' di scelta e' e deve essere solo nostra e pretendiamo che le istituzioni siano al fianco delle donne invece di tirar loro agguati'''.