LA TERRA DEI FUOCHI - IJF14
Tra la zona nord di Napoli e la zona sud di Caserta c'è un lembo di terra denominata "la terra dei fuochi", che da anni è al centro dell'attezione per lo smistamento illegale dei rifiuti e soprattutto per l'alta concentrazione di tumori rilevata tra la popolazione.
La terra dei fuochi è stata al centro di un seguitissimo panel al Festival Internazionale del Giornalismo, in cui sono intervenuti personaggi illustri come il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il magistrato Raffaello Magi.
La discussione si è aperta con l'intervento del giornalista Marco Demarco, che ha confessato come, all'inizio di questa storia, fosse scettico riguardo scenario di "ambientalismo apocalittico" dipinto dagli esperti del settore.
Dopo indagini e studi ha però capito che la situazione non era descritta in modo esagerato ma realistico: la situazione era, ed è, grave.
Sistemi di smatimento dei rifiuti quasi del tutto inefficaci, ambiente e aria insalubri, malattie sempre più frequenti tra gli abitanti della zona, predominio della camorra e delle organizzazioni criminali nell'intero settore.
È questa la verità nuda e cruda che la terra dei fuochi presenta al mondo; una verità che per troppo tempo si è tenuta nascosta.
Il dibattito si accende in fretta, chi da anni si occupa di questa storia -come la giornilista Amalia De Simone- pone l'accento sul fatto che troppi malviventi abbiano sfruttato l'emergenza per i propri profitti e sul fatto che, paradossalmente, molte aziende con alle spalle reati ambientali stiano o per aggiudicarsi degli appalti per la costruzione di nuove discariche. E con l'accusa allo Stato di aver emanato leggi poco forti in materia, passa la palla al Ministro Orlando, il quale ribadisce che, in realtà, con le leggi emanate- specialmente il Decreto Terra dei Fuochi- lo Stato abbia cercato di fare qualcosa che non era mai stato fattto, ovvero fotografare la situazione reale per poi agire. E specifica come grazie a quel decreto sia stata realizzata una mappatura ambientale delle acque della zona, cosa che non era mai stata fatta.
Non che questo sia consolatorio: la percentuale di tumori tra la gente del luogo è molto maggiore della media regionale (come sottolinea il giornalista Giuseppe Manzo) e ormai è chiaro che questo è legato ai rifiuti. Insomma, la situazione è insostenibile e se chi di dovere non agirà al più presto forse si arriverà ad un punto di non ritorno.