L’arca di Barbapapà

L’arca di Barbapapà

Non si poteva fare scelta migliore, se non quella di avviare il workshop “Quando i cartoni animati fanno informazione” con due protagonisti d’eccellenza: Cip & Ciop, nella loro clip “Per un pugno di segatura in più”. Perugia, Festival Internazionale del Giornalismo, terzo giorno. Metafora di una genesi biblica non comune, quella del fumetto e delle animazioni che, troppo spesso, vengono messi in secondo piano nel mondo dell’informazione.
Tocca a Marco Gisotti, direttore di Modus Vivendi, rivista di scienza, natura e stili di vita, aprire le danze nella Sala Multimedia di Palazzo Cesaroni: secoli di storia raccontati attraverso i fumetti, secoli di pensieri che scorrono davanti agli occhi degli spettatori.
Un viaggio itinerante alla scoperta dei grandi temi nascosti dietro i simpatici balloon dei nostri più grandi amici animati: primo fra tutti, quello ecologico. La tutela dell’ambiente, messaggio lanciato dalla divertente clip di Cip & Ciop, è infatti uno degli argomenti maggiormente affrontati nel corso della storia, attraverso lo stile informativo leggero ma, efficace dei cartoni.
Per trovare le sue radici bisogna andare indietro nel tempo, agli sfottò ottocenteschi disegnati per la teoria sull’origine della specie darwiniana, per esempio; oppure cominciare dal primo fumetto vero e proprio, “The Yellow Kid”, una strip ad opera di Richard F. Outcault, che apre le porte di questo fantastico mondo. Impossibile poi, non nominare Metropolis, città di Superman ma, non solo: film muto degli anni ’20, capolavoro assoluto di Fritz Lang, in cui si racconta una trasformazione di una donna in robot, alienata nella produzione, in una società tecnologicamente avanzata. Vicende da cui muovono e si sviluppano altri lavori, come la striscia B.C. di Johnny Hart, oppure Mr. Natural, di Robert Crumb. Parodie ambientaliste, catastrofismo, recupero dei valori e sensibilizzazione alla protezione della natura: forse, versioni passate del moderno colossal Avatar, di certo realtà presenti anche se, su medium diverso.
La ricchezza di questo tipo di comunicazione in fondo, è veicolare la vera informazione con leggerezza: se è vero che esistono le grandi associazioni come Greenpeace, il WWF, il Green Belt o le Giovani Marmotte, se è vero che ci sono i Premi Nobel come Al Gore, la Green Economy alla Obama ed il 20-20-20 europeo a pensare all’ambiente; è anche essenziale riconoscere come valido, questo semplice modo di divulgare la conoscenza a tutti gli appartenenti al “popolo della Terra”.
Non importa che si passi per Mafalda, o per Wall-E; che si rida per una nuvoletta dell’avido Zio Paperone o si stia incollati alla poltrona, attenti alle nuove avventure dei Fantastici Quattro.
Potremmo preferire un episodio di Futurama alle nuvolette di Lupo Alberto, apprezzare lo stile giapponese di Nausicaa piuttosto che quello anni ’70 di Swamp Thing, perfino credere che l’arca di Barbapapà ci salvi davvero ma, di sicuro, questa giornata di Festival, ha dato dignità a questo fantastico e differente mezzo per fare informazione e donare la verità: il Cartone Animato.

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Collaboratore
Festival Internazionale del Giornalismo 2010