Lotta agli affitti in nero e alla false dichiarazioni ISEE: nasce il fronte comune delle istituzioni.
A Perugia le istituzioni collaborano e fanno fronte comune contro l'illegalità. Un'esperienza unica in Italia, di cooperazione e messa in rete delle banche dati per combattere fenomeni come gli affitti in nero e le finte dichiarazioni Isee. Presenti per l’Adisu, l’Amministratore Unico, il Prof. Maurizio Oliviero; per il Comando Regionale della Guardia di Finanza, il Colonnello Vincenzo Tuzi; per l’Agenzia delle Entrate, il Direttore Regionale Gennaro Esposito; per il Comune di Perugia, l’Assessore ai Beni culturali, Grandi opere, Rapporti con l’Università e le istituzioni culturali, Giovanni Tarantini e per la Camera di Commercio di Perugia, il segretario regionale Mario Pera.
La firma di ieri di due protocolli d’intesa presso il Salone di Rappresentanza dell’Adisu sono in realtà il frutto di un percorso iniziato oltre tre anni fa', che si è posto appunto come obiettivi primari il contrasto al fenomeno degli affitti in nero; il riconoscimento e la valorizzazione delle “buone pratiche” (ossia quelle legali) dei locatari virtuosi; e la lotta alle false dichiarazioni ISEE nella richiesta di borse di studio.
Tre in sostanza i cardini attorno ai quali ruotano è ruotato l'incontro di ieri.
Il primo è “Affitta Etico”, un riconoscimento ai proprietari che rispettano le regole un protocollo che intende esperire un'incisiva azione di contrasto alla speculazione in una città come quella di perugia che mantiene una forte vocazione universitaria. L'accordo è stato firmato da Adisu, Comune di Perugia, Agenzia delle Entrate e Camera di Commercio e prevede in sostanza la promozione delle “buone pratiche” e la valorizzazione di tutti quei proprietari di casa che risulteranno virtuosi in relazione ai requisiti di qualità degli alloggi definiti dalla Borsa Immobiliare della Camera di Commercio di Perugia (soggetto terzo che non esercita finalità di lucro), ai controlli di abitabilità effettuati dal Comune e agli adempimenti relativi alla registrazione dei contratti di locazione ed alla corretta dichiarazione dei redditi prodotti, sulla base dei riscontri effettuati dall’Agenzia delle Entrate. Quattro gli obiettivi: garantire la certezza dei rapporti giuridici, aumentare la trasparenza promuovendo pratiche di legalità, contrastare le distorsione nel mercato degli affitti agli studenti tagliando le gambe alla concorrenza sleale degli affitti in nero e garantire “effettività” al diritto ad avere alloggi conformi alla legislazione corrente in materia di igiene e abitabilità. Tutti i proprietari di casa che già usufruiscono del portale “Cercalloggio” dell’Adisu potranno aderire a questo progetto. Tra questi, coloro che saranno giudicati “virtuosi” saranno premiati nel corso di una cerimonia organizzata annualmente dall’Adisu e saranno contraddistinti nel portale da uno specifico “bollino blu” di qualità che segnalerà ai potenziali clienti la particolare bontà dell’offerta abitativa ad un prezzo “etico” per gli studenti.
Il secondo riguarda invece riguarda i “Controlli delle dichiarazioni ISEE”, ossia la lotta ai cosiddetti “furbetti delle borse di studio”, una pratica resa possibile grazie all'interoperabilità delle banche dati delle amministrazioni pubbliche che hanno aderito all'iniziativa e alla verifica incrociata di quanto dichiarato. Si tratta in realtà di un rinnovo del protocollo d’intesa già in forze tra Adisu, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza per il controllo delle dichiarazioni degli studenti che presentano domanda di borsa di studio all’Adisu. Attraverso l’incrocio dei dati dell’Anagrafe Tributaria consultabili attraverso la piattaforma Siatel e delle dichiarazioni ISEE presentate, saranno segnalate alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate le posizioni di soggetti per i quali si ritiene di riscontrare, in ambito familiare, una capacità economica non compatibile con i redditi dichiarati. Un’azione incrociata, che ha come scopo la tutela degli studenti realmente bisognosi di aiuti per completare il proprio percorso di studi e finalizzata a concedere le agevolazioni e distribuire i fondi disponibili agli studenti meritevoli, garantendo quindi l'effettiva applicazione di quanto sancito nella carta costituzionale all'art. 34. Stando a quanto riportato dall'Amministratore unico dell'Adisu, questa azione di verifica ha già iniziato a produrre i suoi effetti, con una riduzione dei casi di certificazione Isee “a reddito zero” che nel giro di due anni è passata dalle oltre 2000 domande di borse e agevolazioni a una cifra significativamente al di sotto della ventina. Quindi è stato riscontrato che l'azione di controllo incrociata sui dati forniti innesca un vero e proprio meccanismo di deterrenza nei confronti di coloro che intendono fare dichiarazioni mendaci.
Terzo ed ultimo cardine dell'incontro è l'avvio e il rafforzamento di un percorso civico di “educazione alla legalità” attraverso la “premiazione delle buone pratiche e dell'onestà”. È questo lo spirito che informa entrambi i protocolli d’intesa, che puntano non solo a rendere maggiormente trasparente l'azione amministrativa delle istituzioni coinvolte, ma a rafforzare la collaborazione tra istituzioni nel particolare settore del contrasto agli affitti in nero e delle infedeli dichiarazioni ISEE, con il comune obiettivo di perseguire gli illeciti, promuovendo l'operato di chi sceglie di muoversi nella legalità. Si tratta di un'iniziativa culturalmente rivoluzionaria che valorizza l'eticità dei rapporti giuridici tra pubblico e privato e tra i privati cittadini: una scelta politica e di indirizzo molto forte che intende aumentare il livello di efficacia ed efficienza amministrativa a tutela del diritto allo studio degli oltre 30.000 studenti, che decidono ogni anno di proseguire il loro percorso di studi in Umbria.