Non solo giornalismo.
Al Festival del Giornalismo non ci sono solo giornalisti. Cosimo Nesca, studente dello IED di Roma, è un fotografo. Uno dei volontari della manifestazione, arriva a Perugia pieno di idee e decide di metterle subito in pratica. Ha in testa un progetto questo ragazzo dai capelli asimmetrici. Lo intitola "Sei". Sei come i sei scatti giornalieri, sei come le sei persone al giorno che fotografa.
Sei ritratti al giorno per mettere a nudo personaggi pubblici, pubblico, staff, se stesso. Il racconto fotografico di un dialogo per capire davvero chi si ha davanti. Una foto è un momento, più foto diventano un rapporto.
All'interno dei pannelli quotidiani 6x6, i personaggi più disparati: Nichi Vendola, Giorgia Meloni, Luca Telese, Luca Valtorta, Marco Travaglio, Lucia Annunziata, i ragazzi dello staff del Festival, il pubblico degli incontri, aspiranti giornalisti e se stesso. L'ultima foto, infatti, è un autoscatto per conoscere anche l'altra parte del discorso, l'interlocutore.
Si mettono tutti a nudo. Quasi tutti, perlomeno. Luciano Ligabue, infatti, non si presta al gioco. Non vuole mostrarsi il cantante. Giuseppe Cruciani è schivo, anche se poi si lascia convincere. In linea, d'altronde, con il carattere del conduttore della Zanzara, che, si sa, non è per antonomasia un simpaticone. Basti pensare che, ieri, durante l'incontro che lo vedeva protagonista insieme a Luca Telese, non sono mancati gli insulti nei confronti di un pubblico scandalizzato dalla sua ignoranza sullo scandalo e sulla tragedia de L'Aquila.
Ma, Cosimo non demorde, non si lascia abbattere, perchè, in fondo, anche questi atteggiamenti riescono a mettere a nudo la vera essenza delle persone che si hanno davanti. Continua il suo progetto con lo stesso entusiasmo, con le stesse convinzioni.
Questo, infatti, è il concept del lavoro:
"Sei foto. Sei ritratti. Sei persone al giorno. Vip, staff, pubblico. Un'ottica corta per avvicinarsi il più possibile alla persona. A quella vera, a prescindere dal ruolo che ricopre. Sei scatti per testimoniare un discorso, uno scambio di battute, un litigio, un diverbio. Sei scatti perchè non basta mai un solo momento per capire una persona. La serialità cognitiva. La ripetizione esploratrice. Uno sfondo bianco perchè i contesti non contano davvero. L'essenzialità dell'uomo sradicato. Il minimalismo scevro da luoghi comuni. Il nulla intorno perchè non importa chi tu sia socialmente, importa chi tu sia essenzialmente. Il bianco chiarificatore. Il bianco alienante.
Così, l'essenza. L'essere. Il vero riaffiora e rimangono un sorriso, una smorfia, un cruccio. Alienarsi per essere. Il contatto per capire. L'anafora per mettere a nudo e mettersi a nudo.
Un autoscatto finale per conoscere l'interlocutore. Perchè i rapporti non sono mai univoci, perchè i contatti presuppongono sempre due persone. Mettiamoci in mostra. Usciamo al di fuori. Anche di noi stessi."
Rosibetti Rubino