Nuovo attentato a Baghdad. Oltre quaranta i morti a Baaquba il giorno prima.
Baaquba invasa dal terrore, sale la tensione all’avvicinarsi delle votazioni. Nuovo attentato a Baghdad vicino ad un seggio elettorale.
A Baaquba, città dell’Iraq, si sono verificati ieri tre distinti attentati a ridosso delle nuove elezioni politiche. Gli obiettivi, tre in tutto, sono stati: la prefettura, una stazione di polizia e un ospedale. Tragico il bilancio degli attentati, che sono costati la vita a oltre quaranta civili, producendo altrettanti feriti, di cui alcuni in condizioni critiche, nella città sunnita irachena, a nord di Bagdad. Secondo l’emittente araba Al-Jazeera, il primo attentato sarebbe stato causato da un'autobomba lanciata contro la sede degli uffici della prefettura della provincia di Diyala. Il secondo attentato, un’altra autobomba, è stato diretto contro una stazione di polizia, mentre il terzo attentato sarebbe stato portato a termine da un kamikaze che si è fatto esplodere in aria all'interno del pronto soccorso dell'ospedale dove erano stati portati i feriti degli attentati precedenti.
Oggi si sono recati alle urne i militari, e questa Hurriya si è verificato un altro attentato in prossimità di un seggio elettorale. Secondo i servizi di sicurezza iracheni sarebbero stati cinque i morti e dieci i feriti. Le elezioni politiche, previste per il prossimo 7 marzo, vedono coinvolte 796 mila persone in 450 seggi, ma il voto prima di tale data è riservato solo alle forze armate: membri dell’esercito, forze di polizia e polizia penitenziaria, nonché gli operatori sanitari. Gli altri cittadini andranno a votare domenica. Il Consiglio degli Ulema iracheni ha diffuso una fatwa affermando che «chi non si reca al voto è un peccatore», poiché il voto costituisce un “dovere religioso” al fine di partecipare alla costruzione politica ed istituzionale dell’Iraq, attraverso elezioni. La fatwa si è posta in contrasto con messaggio reso due settimane prima da Abu Omar al-Baghdadi, membro di Al Qaeda in Iraq, in cui invitava gli iracheni a boicottare le elezioni e minacciando anche azioni terroristiche contro i seggi elettorali. I candidati alla carica di Primo Ministro sono addirittura sei, tra cui l'attuale premier Nouri al-Maliki e il suo vice presidente; ad essi si aggiungono l’attuale ministro delle Finanze; Iyad Allawi, che ha ricoperto la carica di Premier nel primo governo iracheno dopo la destituzione di Saddam; Ahmed Chalabi, suo ex vice premier e finanziere legato alla Cia; e l’attuale Ministro dell'Interno.