Preoccupazione dell’assessore Granocchia riguardo alla scuola
L’assessore al lavoro, formazione e pubblica istruzione della Provincia di Perugia, Giuliano Granocchia ha pubblicamente espresso la sua preoccupazione circa il futuro della scuola italiana, il quale non si prospetta roseo dopo la manovra finanziaria del Governo. Queste le dichiarazioni di Granocchia: ''La manovra finanziaria varata dal governo costituisce per noi un ulteriore motivo di grande preoccupazione. Dopo i tagli del decreto Gelmini-Tremonti abbattutisi sulla scuola pubblica, ecco ora sopraggiungere una nuova scure sulle professioni dell'insegnamento e sul sistema pubblico dell'istruzione. Il blocco del turn over nel pubblico impiego che riguarderà anche gli insegnanti - ha detto - produrrà conseguenze ulteriormente nefaste sulla possibilità di tenuta della scuola pubblica in Italia non consentendo più di procedere alle sostituzioni e alle supplenze, determinando uno scadimento generalizzato dell'offerta formativa e della continuità didattica nelle nostre scuole. L'espulsione dal lavoro di migliaia di precari della scuola e' oramai una drammatica certezza contro cui occorre opporsi con forza e rispondere con una grande mobilitazione istituzionale, politica e sociale. Il blocco indiscriminato per 4 anni dei contratti del pubblico impiego che colpirà centinaia di migliaia di operatori del mondo della scuola e dal quale pare siano stati messi al riparo solo gli insegnanti di religione, ci conferma impietosamente l'ispirazione profonda delle scelte di questo governo". Secondo Granocchia ''non investire sulla conoscenza e sulla cultura, non valorizzare ma punire gli insegnanti in questo Paese, operare ulteriori tagli sulla scuola solo per mere ragioni di cassa significa pregiudicare il futuro, smantellare il diritto allo studio per tutte e per tutti, distruggere preventivamente e in maniera consapevole, oserei dire scientifica, ogni possibilità e la necessita' di abbattere le moderne disuguaglianze tra ''chi sa' e ''chi non sa' che si aggiungono alle odiose e più antiche ma oggi per certi versi più gravi disuguaglianze tra ''chi ha' e ''chi non ha'. A questa volontà mortifera del governo per tutto quello che concerne scuola, cultura, conoscenza, informazione noi dobbiamo opporre da subito uno scatto di indignazione, una sollevazione delle coscienze civili e democratiche di questo Paese, una mobilitazione sociale e politica''.