Regione: adesione al progetto sugli aborti
La regione Umbria ha aderito, su consiglio dell’assessore alla sanità Vincenzo Riommi, ad un progetto sperimentale riguardante la prevenzione dell’interruzione volontaria di gravidanza. Il progetto è promosso dal Ministero della Salute, è coordinato dalla regione Toscana ed ha come obiettivo quello di “promuovere una maternità responsabile fra le donne straniere”. Queste ultime infatti risultano essere coloro che si sottopongono maggiormente al delicato trattamento di interruzione dello stato interessante. Il progetto durerà due anni e verrà divulgato in tutte le aziende sanitarie umbre; esso o prevede inoltre una formazione specifica per gli operatori socio-sanitari, che dovranno approcciarsi in prima linea con le donne.
Queste le affermazioni dellassessore Riommi che vanno a spiegare il perchè dell'adesione al progetto: ''Il costante monitoraggio condotto sulle interruzioni di gravidanza in Umbria testimonia un trend in costante diminuzione, anche se il ricorso alle IVG da parte delle donne straniere, residenti o no, e' ancora alto. Ciò è' dovuto anche all'incremento della popolazione straniera. Le donne straniere in eta' feconda sono infatti piu' che triplicate nel quinquennio 2003/2008 passando da circa 11 mila a 36 mila. Secondo i dati in possesso della Regione il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza tra le donne straniere e' passato dai 786 casi del 2008 (41%) agli 841 del 2009 (44%)".
L'Umbria non è la sola regione italiana che ha aderito al progetto, hanno infatti dato il loro assenso lla partecipazione Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia.