Thailandia caduta nel caos!

Thailandia caduta nel caos!

Bangkok il giorno dopo. la capitale Thailandese è avvolta da una quiete irreale, preceduta da giorni di violenza e guerriglia. Ieri mattina l’esercito thailandese ha forzato le barricate dei manifestanti antigovernativi e si è introdotto con mezzi blindati all’interno della zona occupata da più di 2 mesi, ne sono seguiti scontri a fuoco in cui un giornalista italiano ha perso la vita e insieme a lui altri tre colleghi di nazionalità rispettivamente olandese, americana e canadese; altre vittime anche tra i manifestanti. A questo punto dell’evoluzione della protesta I leader delle camicie rosse hanno deciso di consegnarsi alle autorità invitando i manifestanti a seguirli, il popolo delle red shirts ha risposto con forte disapprovazione alla scelta dei suoi rappresentanti, la reazione è stata quella di incrementare il caos a Bangkok e in altre città thailandesi, più di trenta rovi sono stati appiccati con conseguenze molto gravi; il palazzo della Borsa è parzialmente distrutto,mentre il centro commerciale più grande di Bangkok è completamente raso al suolo. Il governo ha imposto un coprifuoco e una censura serrata alle televisioni e agli altri mezzi di comunicazione. Le red shirts in tarda serata si erano asserragliate all’interno di un tempio buddista da cui per ore era andato avanti un conflitto a fuoco con l’esercito; Stamane hanno dichiarato la resa. Thaksin, l’ex Primo Ministro thailandese simbolo delle camicie rosse, ha lanciato l’auspicio che i manifestanti si trasformino in guerriglieri, la Corte Criminale dal canto suo ha emesso un mandato di cattura per terrorismo contro l’ex primo ministro, accusato di aver finanziato la guerriglie, ed altri 9 esponenti.

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Politica Internazionale