Thailandia, a rischio guera civile

Thailandia,  a rischio guera civile

La Thailandia continua a vivere nella tensione, sono ormai 26 le vittime di quella che si potrebbe chiamare una rivoluzione popolare;infatti il popolo delle redshirts, che si e’ visto negare nei giorni scorsi la richiesta di elezioni anticipate, e’ composto principalmente da contadini e dal ceto meno abbiente, sostenitori dell’ex primo ministro Talskin, costretto alla fuga nel 2006 e accusato di corruzione. La situazione nel paese sta diventando sempre piu’ tesa, le strade principali sono state bloccate da una occupazione di massa dei protestatori, il servizio ferroviario della BTS che trasporta 450.000 passeggeri al giorno e’ stato costretto a fermarsi nelle ore di punta. I binari della stazione ferroviaria di Chidlom sono stati intasati da pile di pneumatici, impendendo il passaggio dei treni. Le camice rosse hanno fortificato il loro accampamento nel cuore commerciale di Bangkok, costringendo 5 dei maggiori centri commerciali a chiudere, la situazione sembra precipitare sempre piu’ verso l’inizio di una guerra civile. L’anziano sovrano Bhumibol Adulyadej per la prima volta dall’inizio dei tafferugli si e’ rivolto ai politici durante un discorso ieri sera, pregandoli di governare con lealta’ e di essere d’esempio per il prorpio popolo. In realta’ un discorso deludente, il sovrano mostra un eccessiva cautela, nonostante si vociferi che le redshirts stiano tramando la capitolazione della corona . Nel frattempo il caos riversato nel paese sta infliggendo pesanti conseguenze all’economia tailandese.

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Politica Internazionale