Un valico tra Russia e Georgia

Un valico tra Russia e Georgia

Si riapre il valico di Verkhni Lars tra lo Stato georgiano e la Russia, chiuso fin dal 2006. Ma la distensione nel Sud del Caucaso è ancora lontana, mentre si avvicinano le elezioni amministrative in programma per il prossimo maggio.
Sembra un successo per la diplomazia europea, dopo le trattative che hanno coinvolto l’Unione Europea e la Svizzera dalla fine della guerra in Ossezia del Sud nell’agosto del 2008. Da quel momento le relazioni tra la Georgia e la Russia sono comunque rimaste molto tese, e solo i 6 punti di Sarkozy e Kouchner aveva dato inizio e concluso con successo il negoziato. Successivamente la trattativa è stata presa in mano dalla Svizzera, la quale rappresenta Tbilisi nei confronti della Russia. Il governo moscovita, a sua volta, spinge nei confronti della popolazione georgiana per fomentare i movimenti indipendentisti attraverso l’emissione di visti e passaporti. Non stupisce dunque quanto accaduto l’1 marzo a Verkhni Lars: il valico è stato aperto dopo quattro anni di chiusura, in particolare perché per entrare in Georgia, i russi devono chiedere il visto proprio alle rappresentanze diplomatiche svizzere. Nonostante questa mossa, solo poche persone hanno approfittato per passare da un paese all’altro.
In attesa delle elezioni amministrative del prossimo maggio, si sono verificati movimenti differenti all’interno dell’opposizione georgiana al governo: l’ex primo ministro Zurab Nogaideli ha stretto un patto con Russia Unita, il partito di Vladimir Putin. D’altro canto, altri partiti all’opposizione si sono schierati contro la politica russofona, dando fronte ad un fronte per la liberazione della Georgia.

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Politica Internazionale