Verso la qualità dei contenuti online
Cinque menti brillanti, cinque persone con un notevole bagaglio di esperienze, ma soprattutto cinque modi diversi di concepire le notizie in diretta. Oggi alle 14 presso la Sala Raffaello dell'Hotel Brufani, durante il Festival del Giornalismo giunto alla VII edizione nel 2013, si è svolto un dibattito riguardante la pressione fatta sui giornalisti per produrre molti contenuti, soprattutto live dato che nell'era digitale non ci si può permettere di stare indietro. Adam Baker (fondatore di Blottr), Justin Peters(direttore di Columbia J Review), Francesco Piccinini( direttore Fanpage), Aron Pilhofer(direttore dell'interactive news of New York Times) ed infine Doree Shafrir( direttore esecutivo Buzzfeed) si sono scontrati sul dubbio primordiale se è giusto esser primi oppure essere scettici prima di divulgare una notizia.Il confronto è stato animato perlopiù dalle opinioni contrastanti di Doree Shafrir ed Adam Baker,la prima sostiene che bisonga divulgare la notizia con scetticismo, ovvero verificarne l'esattezza e la veridicità, sacrificando la rapidità a favore della qualità. Doree Shafrir approfondisce il discorso basandosi sul fatto che il lettore può rimanere colpito da un testo più lungo di uno di 700 parole, perchè molte volte si predilige la buona stesura della notizia rispetto all'esposizione del fatto nudo e crudo. Di opinione contraria è invece Adam Baker che sostiene l'idea che bisogna essere i primi,sempre e comunque, a dover divulgare la notizia in quanto l'era digitale non può permettersi di avere dei cosidetti "tempi morti", dato che oggi tutti gli avvenimenti della storia si evolvono in tempo reale. Tuttavia l'era digitale può indurre in errore chi divulga la notizia, un esempio lampante è quello della maratona di Boston, dove si era divulgata la morte di un ragazzino mentre in realtà era una ragazzina. Ciò dimostra che con la fragilità del contenuto bisonga ricorrere a modifiche e smentite in itinere. Quando la stampa cartacea era l'unico mezzo di comunicazione queste inesattezze venivano evitate dato che la notizia veniva verificata più volte, ma cosa possiamo dire noi? Del resto velocità e controllo dovrebbero essere due elementi coesistenti quando si divulga una notizia, uno dei primi esempi del secolo scorso fu infatti l'agenzia di stampa Reuters. Detto questo, è auspicabile un bilanciamento tra i due modi di concepire la divulgazione di una notizia proprio perchè con l'avvento di internet è anche più facile, da parte di terzi, divulgare notizie false generando confusione, panico, incoerenza all'interno del sistema delle informazioni.