Intervista ai The Whirlings - Dietro le palpebre della percezione
Dietro le palpebre della musica indipendente italiana patinata si celebra il lato in ombra dell'underground, quello psichedelico e lisergico che cerca di riprodurre in musica i movimenti dei pianeti e i rapporti armonici universali. Un universo musicale ancora poco noto alle nostre latitudini, ricco di suggestioni che vanno dallo stoner, transitando per il retrorock, fino ad arrivare dove il post rock non ha mai osato spingersi. Un linguaggio che declinandosi attraverso la contaminazione di generi e di stili divesi ha trovato nelle performance live la sua massima forma di espressione facendo proseliti in tutto il mondo grazie a festival e ad eventi che si sono trasfomrati in veri riti collettivi grazie alla passione dei musicisti e alla dedizione del pubblico. Il Cosmic Octave (MercuriO), che si è tenuto ieri, 15 febbraio 2014 presso il Csoa Ex mattatio di Perugia Ponte S.Giovanni è stato uno di questi eventi. Il concerto, organizzato dai ragazzi dell'associazione culturale indipentende Highway 318, ha visto esibirsi sul palco alcune delle realtà più interessanti del movimento underground italiano : Mold On Your Sauce, Vibe 00, Orange Blossom Jame e i The Whirlings. Noi di Radiophonica.com non abbiamo perso quest' occasione e abbiamo scambiato quattro chiacchiere proprio con i The Whirlings, gli headliner della serata. I The Whirlings sono una band abruzzese che partendo dall' Aquila nel 2009,in pochi anni, dopo un clamoroso EP di debutto e le oltre 40000 visualizzazioni di "Calcutta's Sewers" solo sul loro canale YouTube, ha maturato un sound estramente personale, una perfetta coesione di stoner-psych ricercato e sontuoso intriso da atmosfere post rock di classe. Il quartetto aquilano presenta in sede live il suo full lenght "Beyond The Eylids" uscito l'anno scorso e subito votato tra i migliori dischi del 2013 da autorevoli portavoce dello stoner rock mondiale come Perkele.it e Stonerobixxx.net. Il disco evoca le suggestioni di quelle terre di confine, di quei panorami che colmano lo sguardo, scivolando lentamente tra le dune del deserto sabbioso e gli echi dello spazio inesplorato.