Attentato a Kabul: Italiano morto, rimpatriata la salma

Attentato a Kabul: Italiano morto, rimpatriata la salma

Un italiano e' morto nell'attentato di venerdì a Kabul in cui ci sarebbero altre 13 vittime, tra le quali vari stranieri. L'attentato ha preso di mira il Safi Landmark Hotel, "dove sono alloggiati gli stranieri", ha annunciato un portavoce dei ribelli, Zabihullah Mujahid, sostenendo che all'attacco hanno preso parte cinque attentatori suicidi. La polizia ha confermato che uno degli attentatori si e' fatto esplodere di fronte all'albergo, mentre altri due sono stati uccisi.
L'italiano ucciso era Pietro Antonio Colazzo, un funzionario dei servizi segreti, l'Aise (servizio di informazione per la sicurezza esterna). Sarebbe stato ucciso in una sparatoria scoppiata negli istanti successivi l'esplosione. 'Era un uomo coraggioso', ha detto il capo della polizia afgana. 'Era in contatto telefonico con la polizia afgana dopo l'esplosione quando e' stato ucciso dagli assalitori". Il portavoce Ue a Kabul, Angeli, ha confermato che 'l'esplosione e' stata fortissima, e scontri a fuoco si sono protratti a lungo'.
Intanto il responsabile della Farnesina, Franco Frattini, ha parlato dopo la serie di attentati di questa mattina a Kabul ai giornalisti di Sky assicurandoli: " L'Italia e gli altri alleati resteranno impegnati in Afghanistan".
Oggi la salma dell'agente segreto italiano è stata rimpatriata in Italia per celebrare il funerale di domani. La bara è scesa dalla pancia del C-130, mentre il picchetto d'onore intonava il silenzio. Giunta in mezzo alla pista al feretro è stato reso onore da alcune delle personalità presenti che si sono sfilate dal lato dove si trovavano: il sottosegretario Letta, appunto, il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, il nuovo direttore dell'Aise.
Intanto le più alte cariche della polizia di Kabul hanno rimesso nelle mani del ministro degli interni afgano le loro cariche, rei di non aver protetto al meglio il Safi Landmark Hotel.

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