12 anni a Guantanamo: incarcerato, torturato e innocente

 12 anni a Guantanamo: incarcerato, torturato e innocente

 
Con Larry Siems
Dopo anni di battaglie legali e burocratiche una lunga testimonianza da Guantanamo ha finalmente visto la luce. Larry Siems ha raccolto, letto e studiato il diario che ha scritto Mohamedou Ould Slahi, prigioniero a Guantanamo dal 2002. Mohamedou era un giovane emancipato di famiglia islamica, fu il primo tra i parenti a prendere l'aereo, a frequentare l'università addirittura in Germania e laurearsi in ingegneria elettronica. Decide di partire per l'Afghanistan, si allena nel camp di Al Qaeda e sostiene la causa dei Mujahideen. Dopo svariati interrogatori un giorno viene convocato alla stazione di polizia in Mauritania, paese nel quale si trovava per un progetto di ricablatura elettrica al palazzo presidenziale, si presenta volontariamente al comando e da quel giorno di lui si perdono le tracce. Evidentemente controllato dalla Cia viene messo nelle mani dell'esercito e trasportato in ultimo luogo a Guantanamo. Era il 4 agosto 2002. Subisce molte torture, fisiche e psicologiche, dorme solamente tre ore a notte per circa sette settimane, viene tenuto in isolamento, in stanze con temperatura di circa 7/8 ° C, tenuto sveglio con della musica. I militari a Guantanamo hanno simulato una lettera presidenziale dove si avvisava Mohamedou della cattura di sua madre: sarebbe stata portata a Guantanamo, la prima donna ad arrivare nel campo detentivo, dove avrebbe subito molte torture. Dopo un periodo di resistenza, Mohamedou decide di confessare cose che in realtà non aveva mai fatto rispondendo sì ad ogni domanda che gli venisse rivolta.
Larry Siems è un giornalista, esperto in materia di diritti umani, che ha fortemente voluto questo libro. Ha più volte provato ad incontrare Mohamedou ma senza successo, racconta che la sua famiglia ha saputo della sua detenzione a Guantanamo tramite un articolo pubblicato su un quotidiano. "Leggendo gli articoli e i libri prima non riuscivo a sentirmi in sintonia con i prigionieri. Lui conserva l'umanità e fa si che tutti possano conservare la loro umanità". Gli viene chiesto come possa essersi fidato di Mohamedou: "Ho passato due anni per imparare a fidarmi di Mohamedou, è stato un processo affascinante perchè c'era sempre un livello dove non mi fidavo di lui. Poi ho capito che era solo preciso nella narrazione, non inventandosi storie". Non è un libro di vendetta o di odio, Mohamedou sogna di sedersi al tavolo con i suoi torturatori per prendere un thè e capire cosa è stato sbagliato e conoscersi gli uni con gli altri. In Italia il libro è uscito nel 2015 con il titolo "12 anni a Guantanamo", Mohamedou è ancora detenuto nel carcere nonostante non sia stato condannato.

Matilde Ferrero
Radio 6023

 

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