31 domende sul giornalismo ma le risposte? - IJF14
A cura di Lucia Fontana
Tra i vari ospiti del Festival del Giornalismo, è stato presente anche il direttore de Il Post, Luca Sofri. La conferenza da lui tenuta aveva l' obiettivo di sfatare vari dubbi generici riguardo l'attività giornalistica. L'esposizione, chiara e diretta, ha comunque lasciato un velo di insoddisfazione al pubblico.
Nel giro di quarantacinque minuti sono state da lui esposte 31 domande, molte, in paragone al tempo previsto per l'evento. Per questo motivo è venuto a mancare il tempo materiale per poter affrontare tematiche che non meritavano affatto risposte, a loro volta molto discutibili, concise e scontate così come s'è verificato. Non voglio polemizzare sull'attività giornalistica di un grande maestro come Sofri, ma a mio modestissimo parere, l'esposizione è stata alquanto riduttiva nei confronti del mestiere e di tutte quelle persone che lo praticano.
Ai miei occhi s'è trattato di una banalizzazione della stessa attività giornalistica, tra le domande che m'hanno lasciato maggiormente perplessa riporto : " come si mette l'accento sulle maiuscole?", oppure: " conta la scrittura?" Allo stesso modo alcune risposte, per esempio, alla domanda riguardante i corrispondenti esteri, Sofri ammette:" La maggior parte delle cose che scrivono, sono riprese dai quotidiani locali, svolgono quindi la stessa attività di chi lavora a Milano..." e ancora, al quesito riguardo la validità dei commenti online, il direttore de Il Post dice: " Dei commenti se n'è a lungo parlato, ma dal momento che molti utenti scrivono cose inutili, io personalmente non li leggo.
E` ovvio che vi possono essere contenuti interessanti, ma sono pochi i casi in cui accade." Non escludo l'ipotesi che sono stata io a sbagliarmi o forse ad aspettarmi non so cosa, ma credo che il giornalismo, pratico e teorico, valga molto di più di quelle 31 domande dalle risposte molto azzardate.